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Da Siniscola a Torino: il sapore della tradizione ha varcato il mare

Pane carasatu e Pompìa presenti al Salone del Gusto (23-27 ottobre)

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Si è conclusa lunedì 27 ottobre la decima edizione del Salone del Gusto svoltasi a Torino. Tantissimi gli espositori provenienti da ogni parte del mondo; particolarmente fitta l'affluenza del pubblico che ha potuto scoprire e degustare una molteplicità di prodotti. Presente anche la Sardegna con numerosi stand. Anche i pregiati profumi e sapori siniscolesi hanno varcato l'isola: grazie a Claudio Secchi, Beata Garncarska e Miriam Secchi, le squisitezze locali hanno incontrato palati di ogni latitudine.
«Io, mia sorella Miriam e la mia ragazza Beata Garncarska siamo andati per presentare le tradizioni della nostra terra: pane carasatu artigianale fatto dalla mia famiglia e pompìa del presidio Slow Food preparata da mia madre Francesca Pau del panificio Pau» spiega Claudio. «Il presidio della pompìa esiste dal 2004 e da quell'anno ha partecipato a tutte le edizioni tranne quella del 2012. Per quanto mi riguarda è la terza volta che aderisco, la prima come espositore. Quando ero studente mi recavo come delegato di Terra Madre a seguire le conferenze e, così, ho partecipato alla nascita del Youth food movement».
La pompìa ha riscosso un enorme successo anche quest'anno: «Molte le persone che non avevano ancora degustato il nostro dolce più tradizionale, tanti altri habituè del Salone sono invece venuti di proposito nel nostro stand per acquistare la pompìa che conoscevano già dalle passate edizioni. Grazie alle nostre conoscenze linguistiche abbiamo preso contatti con giornalisti e televisioni inglesi, tedesche, polacche,coreane, italiane, food blogger e molto altro».
Claudio si sofferma sulle potenzialità dei prodotti: «Interessano tantissimo anche ai visitatori stranieri. Ne apprezzano la bontà e la qualità delle materie prime che crescono in un ambiente praticamente incontaminato rispetto ai loro luoghi di origine. Molte persone sensibili chiedono quale miele o zucchero usiamo per la marmellata e per il dolce di pompìa».
Segue una riflessione sulle prospettive di quest'ultima: «C'è tantissimo lavoro da fare, anche per presentarsi meglio e per poter valorizzare appieno le nostre risorse è necessario che le persone del nostro paese collaborino e inizino a lavorare insieme per poter garantire una produzione che possa soddisfare sempre più la domanda crescente di questo prodotto e ne tuteli la "siniscolesità", garantendo a tutti la possibilità di poter partecipare alla crescita e diffusione del frutto».
Claudio è impegnato da anni nell'ambito; nel 2008 ha discusso a Firenze la tesi di laurea triennale dal titolo: "la valorizzazione de sa pompìa di Siniscola come strumento di sviluppo dell'economia rurale del territorio" (sapompia.blogspot.it)”. «Purtroppo dal 2008 ad oggi poche cose sono cambiate e sarebbe necessario fare tanto. In primis il Comune dovrebbe dedicare almeno una piazza alla pompìa, piantare alberi sia agli ingressi del paese o nelle vie con dei cartelli che indichino “Siniscola paese della pompìa, l'agrume più bello e più buono che ci sia”. Anche in Piazza del mercato secondo me starebbero benissimo».
Per Claudio è fondamentale l'impiego di prodotti a km 0. Fra gli obiettivi - conclude - «Quello di valorizzare il nostro intero territorio, col suo paesaggio e la sua biodiversità. Nei giorni del Salone abbiamo distribuito tantissime brochure del comune di Siniscola e, anche se poche, alcune sulla pompìa». Durante la manifestazione, accanto allo stand siniscolese era presente Ollolai con la sua eccellenza: «Il formaggio Fiore Sardo dei fratelli Bussu. Erano nostri vicini di presidio. Proprio un ottimo connubio».

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