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Rifiuti, per Zente Nova il contratto è «un capestro» e la Giunta «non incassa la penalità»

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Zente Nova ritorna sul «contratto capestro da 3 milioni e mezzo di euro annui» tra Amministrazione comunale e San Germano e, di conseguenza, sull'«aumento progressivo della triplice Tarsu-Tares-Tari, ovvero della tassa rifiuti» con l'obiettivo di fornire ulteriori informazioni ai cittadini siniscolesi.
Le osservazioni partono dal  costo del trasporto che ammonta a 600 mila euro annui. Per Zente Nova «non si capisce perché il costo sia triplicato rispetto al vecchio appalto, in quanto sono diminuiti i conferimenti in discarica, i viaggi, quindi i km». Sull'ammortamento dei mezzi («spesso obsoleti») si fa riferimento alle 800 mila euro indicate, ma anche alla sanzione, prevista dal contratto, «di 100 euro al giorno per ogni mezzo vecchio utilizzato». «Se il Comune l’avesse applicata - si legge nel comunicato - in un anno e mezzo avrebbe incassato decine di migliaia di euro da usare per abbattere le tasse».
Per il movimento di opposizione le penalità ammonterebbero a un milione di euro ma «potrebbero essere ulteriormente integrate/incrementate» a causa di ulteriori elementi. Mancherebbe infatti «un sito web interamente dedicato alla raccolta» (requisito richiesto a pag.74 del contratto) e una campagna informativa che «sempre nel quadro economico presenta un costo annuale di oltre 17.000 euro» e della quale «non abbiamo mai visto traccia». Inoltre lo stesso contratto prevede dei «requisiti minimi di spazzamento»; Zente Nova si chiede: «chi controlla?».
Secondo il gruppo guidato in consiglio da Antonio Satta - che presenta anche dei paragoni con altri Comuni di dimensioni simili - l'entità della cifra del contratto dipende da una particolare distribuzione del punteggio nella gara d'appalto. Nel comunicato si legge che sono stati assegnati «30 punti per l’offerta economica e 70 per il valore tecnico del Servizio». «Ovvio - prosegue la nota - che se non si lascia spazio all’offerta economicamente più vantaggiosa, si apre un ampio margine che permette di “giocare” sui costi, talvolta gonfiandoli. Al contrario, se si fosse dato maggior punteggio all’offerta economicamente più vantaggiosa, comunque preservando la qualità delle prestazioni offerte, sarebbe finita diversamente».
Secondo Zente Nova gli amministratori «vogliono fare cassa» attraverso una maggiore imposizione fiscale. «Dobbiamo mettere la Giunta nella condizione politica di fare un passo indietro - conclude il comunicato - e pescare i soldi laddove ci sono: nel taglio degli incarichi esterni, delle esternalizzazioni di progetti, consulenze, servizi e, soprattutto, nella rinegoziazione dell’appalto dei rifiuti, anche attraverso l’applicazione delle penalità per il mancato rispetto del medesimo».

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