La forte morsa della crisi e le tasse elevate continuano a colpire Siniscola. Una vera e propria scure anche per numerose attività economiche che subiscono il peso fiscale e, tra bassi guadagni accompagnati da pagamenti esosi, si trovano ad affrontare ingenti difficoltà. Ma in tantissimi hanno deciso di far sentire la loro voce e si sono riuniti nel “Comitato promotore attività produttive e cittadini di Siniscola” con l'obiettivo di ricordare all'Amministrazione (attraverso una serrata collettiva e una mobilitazione volta a confluire in Piazza del Mercato) che il suo compito «deve essere quello di sostenere le imprese e le famiglie, specie in un momento di forte crisi».
L'appuntamento, pubblicizzato attraverso volantinaggi, social network e manifesti funebri che annunciano la morte del lavoro, è fissato per giovedì mattina e intende coinvolgere tutta la popolazione locale a sostegno delle rivendicazioni avanzate dagli operatori economici: «Giovedì 4 dicembre - si legge in un documento - i cittadini di Siniscola si incontreranno in Piazza del Mercato per manifestare tutto il loro dissenso contro l'Amministrazione della città, per l'eccessivo carico fiscale che sono chiamati a pagare. L'incontro sarà preceduto da un corteo che avrà inizio alle ore 9,00 presso "Zona Camposanto"».
Sotto accusa anche le tre componenti della Iuc: «Tari, Tasi e Imu hanno raggiunto tariffe proibitive che stanno portando le imprese alla chiusura totale e, malgrado forti lamentele esposte in alcune riunioni, nulla è stato fatto finora. Il balzello più grave è senz'altro la Tari che, a causa di un appalto ingiustificatamente oneroso, è applicata con aliquote inverosimilmente alte, che non trovano riscontro in nessun altro centro della Sardegna, neppure in città quali Olbia, Nuoro, Sassari». Serrande abbassate, dunque, e un grido collettivo. Nella piattaforma rivendicativa, la richiesta di un «Consiglio Comunale per discutere, a fronte della grave situazione in cui versa l'intera Città, una migliore ridistribuzione del carico fiscale con conseguente abbattimento delle aliquote Tari, Tasi e Imu e, ove possibile, una rinegoziazione del contratto d'appalto con la San Germano».
L'Amministrazione da un lato nega che Siniscola sia «fra i Comuni dove le tasse sono più alte» ma, dall'altro, ammette l'elevata pressione fiscale scaricando la responsabilità su altri attori istituzionali: «Pur comprendendo le difficoltà degli operatori - si legge nella nota - è bene sottolineare che gli aumenti delle aliquote scaturiscono dalle manovre del Governo, che il Comune è costretto ad applicare, e dai pesanti tagli ai trasferimenti dello Stato e della Regione». La Giunta ribadisce la disponibilità a «mantenere un dialogo aperto per sviluppare azioni unitarie per sostenere gli interessi dell’intera comunità» e a «richiedere al Governo la diminuzione delle tasse».

