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Problematiche idriche, proposta la strada del referendum contro Abbanoa

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Promuovere un referendum contro Abbanoa. Era questo l'obiettivo dell’assemblea di sabato pomeriggio organizzata da un comitato spontaneo guidato dal medico Franco Floris. Altro intento dichiarato dagli organizzatori dell’incontro era quello di «neutralizzare l’apatia e l’indifferenza diffusa». Invitati per l’occasione «i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Siniscola, Posada, Torpè, Lodè, Budoni San Teodoro e degli altri comuni vicini». Sollecitata inoltre la «presenza degli avvocati del territorio» per i «suggerimenti al programma».

Davanti a una sessantina di persone (presenti anche il sindaco Farris, il consigliere siniscolese di opposizione Nino Fronteddu e l’avvocato Antonio Canalis), e dopo aver ribadito il suo pensiero sull’ente gestore («nato solo per creare poltrone»), Floris ha elencato i punti del suo piano: «azione legale collettiva contro le cifre indebitamente percepite nei periodi di non potabilità; controlli della salubrità attraverso laboratori accreditati dal giudice; consegna delle schede referendarie casa per casa per chi non può recarsi alle urne».

Dopo aver ricordato il discorso all'Onu del presidente burkinabè Thomas Sankara («Lo schiavo che non organizza la propria ribellione non merita compassione per la sua sorte»), Floris ha auspicato l'eutanasia dell'ente ma anche un incontro pubblico con l'Ad Ramazzotti.

Farris («con Abbanoa è una guerra continua») ha sottolineato i progressi sul fronte della potabilità. «Scetticismo» sul referendum da parte di Canalis («Occorre intervenire sulle normative che danno i poteri agli enti gestori»). Proposta da Fronteddu l'apertura trisettimanale dell'ufficio Abbanoa presso il Comune.

Affrontate anche le questioni relative al megapotabilizzatore nella diga di Torpè e al prelievo delle acque di Locoli. Prevista a breve una nuova assemblea.

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