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Solidarietà a Farris, gestione della festa Sant'Antonio e centro storico. Il Consiglio ne ha discusso giovedì pomeriggio

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Il Consiglio comunale di giovedì pomeriggio è stato aperto dalle dichiarazioni di solidarietà nei confronti di Gian Luigi Farris a seguito delle scritte minatorie a lui indirizzate. Il presidente dell’assemblea, Luigi Flori, ha condannato il gesto affermando che «non ci sono giustificazioni» per tali atti.

Solidarietà a Farris è anche arrivata dal presidente dell'Anci Emiliano Deiana, dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu e da alcuni esponenti politici quali Massimo Zedda e Christian Solinas.

Contestualmente alla denuncia, alla vicinanza e all’auspicio bipartisan di un dissenso fondato sulla dialettica democratica, i consiglieri hanno avuto modo di discutere delle restrizioni normative che hanno modificato la festa in onore di Sant’Antonio.

Se Franca Pau ha parlato di «eccessivo dispiegamento delle forze dell’ordine», affermando che Siniscola «è una cittadina tranquilla», Flori ha risposto affermando che «chi non ha nulla da temere non può provare fastidio per la presenza degli agenti». Circa questa questione, Antonio Satta ha chiesto di evitare «lo schiacciamento a una posizione repressiva» auspicando il rispetto delle «prerogative di ciascun livello istituzionale».

Il vicesindaco Marco Fadda, di fronte ai citati paragoni con la festa svoltasi a Lodè, ha spiegato che «in tale località la massima autorità è il sindaco e non il commissario».

Il consigliere Bidoni è intervenuto, con interrogazione, sulle restrizioni applicate in paese ma non nella frazione di La Caletta. Dopo aver sostenuto che si potevano applicare le norme di sicurezza ma rispettando la tradizione, l’esponente di opposizione ha chiesto lumi circa «la fonte dei divieti e la diversità di trattamento».

Il punto all’ordine del giorno del Consiglio verteva sul tema del rilancio del centro storico. L’introduzione del presidente Flori (volta a sottolineare quanto «nulla sia stato fatto, non per rilanciarlo, ma per lanciarlo») ha anticipato la lunga e dettagliata relazione dell’assessore Antonio Bellu: un excursus storico sull’evoluzione architettonica della zona («racchiusa nel triangolo composto dalle vie Roma, Gramsci e De Gasperi») unito a una serie di azioni a breve e medio-lungo termine.

Esposti i problemi relativi alla «particellizzazione delle proprietà», ai «mutati standard di vita del cittadino», alla «necessità di avere nuovi spazi». Tra le soluzioni indicate da Bellu «l’acquisizione di beni immobili» e la «cura della viabilità».

Proposto da Paola Pipere, assessore del Bilancio, il congelamento di alcune imposte comunali a seguito del cambiamento della rendita catastale.

Durante il dibattito, Antonio Satta ha proposto alcuni interventi «a spesa minima» inerenti al verde pubblico, all’illuminazione e al manto stradale. «Prima ci dotiamo di un piano generale di riqualificazione – ha affermato Flori – poi agiamo per step».

«Più che per step è meglio procedere per zone – ha replicato Franca Pau –, ma prima ancora ci vuole una ricognizione di quanto va valorizzato».

Indicati, rispettivamente da Caterina Floris e Lucio Carta, «il riutilizzo dell’ex Consorzio» e un «concorso di idee».

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