Se ne stanno lì, gettoni alla mano, a rimpinzare l’apparecchio che hanno davanti una monetina alla volta. È un’immagine un po’ triste, un’immagine che non piace e, soprattutto, non fa bene a nessuno. Stiamo parlando di chi gioca alle slot machine. Anzi, di chi ha proprio un problema con le slot.

Non fa bene a nessuno, dicevamo, altrimenti questi locali nuovi, questi così detti ‘mini-casinò’, piccole Vegas all’interno del tessuto cittadino che però, a differenza della Vegas vera, non si mettono in mostra con luci e paillettes ma si nascondo dietro i vetri oscurati da adesivi coprenti. È meglio che avere le macchinette in bella mostra nei bar, è più ‘decoroso’, ma dentro accade la medesima storia.

Per giocare alle slot ci vuole la testa, più del fisico.

Perché a infilare una monetina, premere qualche pulsante e farsi abbagliare dai led ci vuole solo un corpo. Per sedersi a schiena dritta, giocare il giusto su qualcosa di cui si riesce a capire il funzionamento, capire cosa sono rulli e linee di pagamento, sapendo quale apparecchio scegliere e soprattutto sapendo quando alzarsi e passare ad altro, ecco, per fare tutto questo ci vuole la testa.

Non neghiamolo, se le hanno apostrofate ‘macchinette mangia soldi’ un motivo c’è, piuttosto ovvio anche. Ma il libero arbitrio non è un concetto astruso, una roba filosofica, è la reale possibilità di prendere parte al gioco con criterio, usare degli accorgimenti, ci sono diversi strumenti che possono aiutare, dare una mano. Basta, appunto, metterci la testa.   

Meglio le slot online

Allora, prima di approfondire diversi aspetti legati al gioco con le slot machine e all’azzardo più in generale, cominciamo subito con un consiglio onesto, franco, starà al lettore decidere se anche utile,  basato su quelle che sono state le letture e l’esperienza maturata nell’ambito del gioco d’azzardo. Informazioni relative soprattutto all’ultimo anno di grandi cambiamenti e sconvolgimenti.

Per giocare alle slot machine meglio scegliere un conto di gioco online.

No, non è questione di decoro, di ambienti, di togliere il gioco dalle strade. Quelle sono valutazioni politiche, questo è un consiglio basato puramente su quello che dicono le statistiche.

E le statistiche dicono che il gioco d’azzardo online paga di più di quello analogico, è più sicuro, è più comodo e fruibile, dà la possibilità di giocare di più con meno soldi.

Questione sicurezza

Cominciamo dalla madre di tutte le questioni: la sicurezza del gioco.

Per gioco sicuro si intende gioco trasparente, aleatorio, senza alcun rischio di frode. Ecco, quest’ultimo punto è il più facile da verificare: basta scegliersi un conto online che riporti in bella mostra il logo di ADM (Agenzia Dogane e Monopoli) che certifichi la sicurezza di quell’operatore.

L’operatore con licenza non cerca di fregare i propri clienti. Lo diciamo chiaro per tutti quelli che ancora credono che ciò sia possibile, che ancora preferiscono la slot analogica “perché quella digitale può essere manipolata”. Falso, ciò non può avvenire e nessun operatore ha investito milioni in una licenza per poi essere bloccato, incriminato e multato per truffa ai propri iscritti.

Ma non è solo una questione di vantaggio, si tratta dell’azione di vere e proprie leggi. L’azione delle slot, così come della maggior parte degli altri giochi d’azzardo online, è soggetta a un algoritmo chiamato RNG (random number generator), un sistema computerizzato che riesce ogni volta a restituire ogni volta un risultato totalmente aleatorio. Così si definisco le combinazioni che non hanno nulla a che fare con le sequenze di numeri passate, che sono totalmente imprevedibili.

Poco chiaro? Allora, mettiamo di giocare alla roulette puntando sul colore, per ogni tiro abbiamo il 50% di possibilità sul nero e il 50% sul rosso. Questo sempre, anche dopo una sequenza di 7 neri, anche dopo una sequenza di 70 rossi. Se non ci credete siete vittime della fallacia dello scommettitore. In buona sostanza l’RNG riproduce il concetto di aleatorietà nel gioco digitale tramite un algoritmo gestito dalla macchina.

Pensare al tempo, contare il denaro

Sedersi a una slot solo per giocare a senso se ci si investe qualche monetina per divertimento e poi si passa ad altro. Ma questo è un atteggiamento da curioso, non da giocatore.

Il giocatore pratica sessioni di gioco: routine in cui utilizza un budget prestabilito per un periodo di tempo limitato.

Il giocatore rispetta religiosamente il tempo che si è dato e il budget di cui dispone. Questo budget è tarato sulle sue possibilità economiche e non mette in difficoltà l’economia della sua famiglia.

Ma questa cosa può essere fatta al pc come al bar, giusto? Giusto. Gli operatori online però hanno tutto un apparato di sistemi che consente di regolarsi, darsi delle autolimitazioni, finanche autosospendersi per qualche giorno, addirittura autosospendersi per sempre se ne esiste il bisogno. Insomma, la struttura del gioco online da questo punto di vista ha sicuramente qualche appiglio in più per chi cerca di restare a galla con le proprie forze.

Il gioco online paga di più

Quest’ultima questione è indubbiamente quella su cui si possono sollevare meno obiezioni: le slot online pagano di più.

Non sfuggirà che esiste un indice chiamato RTP, retourn to player, ovvero quanto ogni gioco deve restituire in forma di vincite rispetto a quanto vi è stato versato in giocate. L’RTP è la stessa cosa del payout, termine che però si usa soprattutto nei giochi di carte.

L’RTP non è un trucchetto o un parametro per stabilire se una slot paga, quando e come, ma è solo un parametro che indica tra due slot quale, empiricamente, paga di più. E tra analogico e digitale il primo paga meno del secondo.

Tra l’altro gli operatori seri rendono piuttosto semplice confrontare anche l’RTP delle singole slot che mettono a disposizione, controllare gli indici di pagamento mese per mese, l’operatore da più tempo sul mercato dell’azzardo italiano ha una pagina dedicata a questi indici a fronte di una library  slot da casinò online che necessita di una bussola per orientarsi.

Ma la principale bussola, bene ricordarlo un’ultima volta, è la propria testa.