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Gli Anni '90: quando la Sardegna arrivò in Premier League

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Nel giugno del 1990 la “nazionale” sarda sfidò a Oristano i Leoni dell'Inghilterra. No, non è uno scherzo. In vista dei Mondiali italiani i britannici di Bobby Robson affrontarono una rappresentativa di giocatori isolani per completare la preparazione. Fu questo il primo incontro tra due realtà destinate ad avvicinarsi moltissimo negli anni successivi grazie a campioni come Gianfranco Zola e Gianluca Festa.

Di quella nazionale inglese, destinata a chiudere la rassegna iridata al quarto posto sconfitta proprio dall'Italia nella “finalina” di consolazione, facevano parte campioni come Seaman, Platt, McMahon e Beardsley. Ovviamente nella partita non ci fu storia. Dall'altra parte una rappresentativa sarda fatta di dilettanti con Mariano Dessi in panchina, l'attuale ds del Cagliari Francesco Marroccu in campo e Gianfranco Zola a guidare l'attacco. Un nome, quello del piccolo fantasista allora al Napoli, che Oltremanica avrebbero imparato presto a conoscere e ad ammirare.

Il “piccolo grande uomo” nato a Oliena il 5 giugno 1966 è considerato all'unanimità il calciatore sardo più forte di tutti i tempi. Iniziata la carriera tra i professionisti in Sardegna con le maglie di Nuorese e Torres, spiccò il grande salto dalla C1 alla A con il Napoli, dove fu tra i principali protagonisti dello scudetto azzurro. Ereditò poi la maglia numero 10 di Maradona prima di passare al Parma e iniziare a vincere anche in Europa (Supercoppa e Coppa UEFA): il tutto con la bellezza di 49 gol segnati in 102 presenze e con una candidatura al Pallone d’Oro. Lasciata l'Emilia per divergenze tattiche con l'allora tecnico dei Ducali Carlo Ancelotti, diventò Magic Box,  "baronetto" e vera e propria leggenda al Chelsea, squadra che anche in questa stagione è in piena corsa Champions. In 7 stagioni, tra il 1996 e il 2003, mise insieme 59 reti e trascinò con le sue invenzioni i Blues alla conquista di due Coppe d'Inghilterra, di una Coppa di Lega, di una Coppa delle Coppe e di una SuperCoppa Uefa. Il momento più alto coincide con la gara di Coppa del 16 gennaio 2002 contro il Norwich: su un'azione da calcio d'angolo, Zola si avventa sul pallone, lo fa scendere quel tanto che basta per colpirlo con il tacco destro e lasciare immobile l'incolpevole portiere. Uno dei gol più belli della storia del calcio.

Nel 2004, dopo essere stato nominato dalla Regina “Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico” tornò in Italia per chiudere la carriera in Sardegna. Da capitano riportò il Cagliari in Serie A e si congedò dal calcio giocato segnando una storica doppietta alla Juventus. Unico rammarico di una fantastica carriera la sfortunata la spedizione mondiale del 1994, quando rimediò una ingiusta espulsione nella sfida contro la Nigeria.

Negli stessi anni un altro giocatore calcava i campi della Premier League: Gianluca Festa. Dopo aver vestito, quasi sempre da titolare, le maglie di Cagliari, Roma e Inter in Italia, si trasferì in Inghilterra dal 1997 al 2004 per giocare con il Middlesbrough e con il Portsmouth. Terzino destro col vizio del gol, Festa nasce a Monserrato e con il Cagliari ha vissuto sempre un legale indissolubile, tanto che, una volta conclusa l'avventura inglese, decide insieme a Gianfranco Zola di rientrare in Italia e precisamente in Sardegna nel 2004, per provare a riportare i rossoblu in Serie A. I due  riuscirono nell’impresa nel maggio dello stesso anno, riportando così il Casteddu nella massima serie di calcio. Negli anni successivi resterà nel capoluogo sardo per ricoprire vari ruoli: vice-allenatore di Melis nel 2010, direttore tecnico e allenatore della primavera nelle due stagioni successive, tecnico degli allievi nel 2014/2015 e ancora della prima squadra, affiancato da David Suazo, nella stagione 2015.

Dopo il momento amarcord facciamo un deciso passo in avanti per conoscere un altro sardo che vive e gioca a pochi passi dal campionato più ricco e combattuto al mondo: Dario Del Fabro. Difensore centrale nato ad Alghero nel 1995 ma cresciuto calcisticamente a Sassari, Del Fabro ha esordito il 31 agosto 2019 nel Kilmarnoc, uno dei club più longevi della Premiership Scozzese e oggi è uno dei titolari di una squadra in piena lotta per la qualificazione alla prossima Europa League. Nel suo passato le esperienze con Cagliari, Pescara, Ascoli, Pisa, Pescara e Cremonese, ma soprattutto con Leeds e Juventus e con le varie nazionali giovanili. “In estate ho avuto molte richieste dall'Europa ma ho scelto la Scozia per due motivi – ha dichiarato Del Fabro in sede di presentazione – il primo è la presenza di Angelo Alessio, ex vice di Conte alla Juve, e il secondo è che quello scozzese è un campionato a cui i club di Premier e Championship guardano molto in sede di mercato”. La speranza dell'intera Sardegna è che possa ripercorrere presto le orme dei suoi due illustri predecessori.

Chi avrebbe potuto seguire lo stesso percorso Sardegna – Inghilterra, appena sette mesi fa, è Nicolò Barella, oggi colonna dell'Inter in piena corsa per lo Scudetto. Nato e cresciuto calcisticamente nel Cagliari, Barella è uno dei punti fissi della Nazionale di Roberto Mancini e del club allenato da Antonio Conte ma la scorsa estate ha dovuto rinunciare a due offerte per restare in Italia: quella del Real Madrid e quella del Manchester United. Due tra i club più importanti del mondo.

Concludiamo la nostra rassegna sulla connection “anglo-sarda” con due calciatori che potrebbero presto seguire le orme di Zola e Festa: Alessandro Deiola e Roberto Biancu. Il primo è un centrocampista classe 1995 di proprietà del Cagliari ma in prestito al Parma. Nel recente mercato di gennaio è passato al Lecce, ancora a titolo temporaneo, ma su di lui si erano mossi con forza alcuni club della seconda divisione inglese. Biancu è invece uno dei più promettenti talenti prodotti dalla Sardegna negli ultimi anni. Nato nel 2000, trequartista tutto estro e fantasia, si sta facendo le ossa in Serie C con l'Olbia ma nelle ultime sessioni di trattative è finito nel mirino di big italiane come Inter e Roma e di alcune grandi del calcio britannico. Che sia lui il prossimo ad attraversare la Manica?

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