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"Pruere", mostra collettiva d'arte contemporanea a Torpè

l'esposizione sarà inaugurata il 18 aprile

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Gli appuntamenti con l'arte fanno tappa a Torpè. Venerdì 18, a partire dalle 18.30 sarà inaugurata la mostra collettiva d'arte contemporanea “Pruere”, presentata da Junior Puggioni falegnameria artigiana. Sono diversi gli artisti che parteciperanno all'esposizione:


-Giovanna Satta (pittura) con “Julia”; ogni quadro rappresenta «un tema, una ricerca estetica e introspettiva della tradizione sarda, dei suoi costumi e colori. La mia pittura, e anche le altre forme artistiche del mio laboratorio affondano le radici nella storia della terra che mi ospita, la Sardegna; dietro ogni opera c’è l’esigenza di affermare una mia identità artistica, ma con chiari riferimenti culturali e antropologici» Per Giovanna, l'arte è come l'acqua sulla roccia: «scava i luoghi cui appartiene la mia storia individuale, una storia che poi è collettiva. Affinchè chi osserva le mie opere riconosca un pezzo della propria storia personale: un pezzo di Sardegna».


-Emanuele Fenu (installazioni video e pittura) con “Digrassia”; «lo sbaglio, la disgrazia, l'essere senza grazia, tutto il male che la razza umana riesce a fare con la consapevolezza di farlo. Ho dipinto personaggi "brutti" che hanno più occhi che corpo a rappresentare tutta l'ipocrisia che abbiamo noi umani nei confronti di ciò che ci circonda. Guerre, stragi, ideali, bello, brutto, religioni, sottomissione, potere, denaro, profitto, politica, lavoro, legale, lecito, sono i temi principali che hanno ispirato “Digrassia”».

-Manolo Patteri (artigianato artistico) con “Il popolo dei forchiani”; «Nel Novembre del 2011 ho provato a ritagliare le prime forchette, idea che mi ronzava in testa già da anni. Ho realizzato braccia, mani e viso. Sono rimasto stupito nell'intravedere direttamente il viso a forma di bue con i due rebbi che diventavano corna. Il "culto del bove" era praticato sin dalla età neolitica nelle società agro-pastorali del Mediterraneo dove il Toro era simbolo di forza, vitalità, fertilità. Ho creato nuovi guerrieri antropomorfi con maschere di bue, scudi, spade, lance, archi, così diventando Il Popolo dei Forchiani. La mia ispirazione e passione nasce da soggetti della civiltà Nuragica che rappresentano scene di vita quotidiana. Tutti gli oggetti sono stati lavorati con materiali di riciclo, forchette, rame ottone, ginepro e quercia».


-Swallow My Pride (artwork foto/grafica) con “The floor”; «I nostri quadri raccontano 4 storie e l'evolversi della vita: in principio la natura secca, arida, il post industriale, l'abbandono(arancio); poi il risveglio, le origini, la vita che nasce (verde), il crescere, la vita che avanza, le idee che si formano (bianco), le passioni, il sesso, l'amore, la violenza ed infine la morte (rosso)».  L' artwork è stato realizzato dal creativo Paolo “Angus” Carta in collaborazione con i fotografi Francesca “Bambola DB” Conteddu, Michele “Migù” Carzedda e Manola Puggioni.

La mostra, allestita presso la falegnameria artigiana di Junior Puggioni in Via Napoli, resterà aperta sabato 19 e domenica 20 aprile dalle 10.00 alle 13 e dalle 17.00 alle 20.

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