Dopo aver più volte manifestato in Consiglio comunale la necessità di interventi «più calibrati», «per lotti» e «per stadi di avanzamento» al fine di evitare la trasformazione della frazione de La Caletta in un «paese cantiere», Zente Nova ha recentemente diffuso un proprio comunicato nel quale si contesta l'operato della Giunta. «Mentre l’Assessore ai LL.PP. coltiva la sua carriera politica dentro il Pd – si legge nella nota – e mentre il sig. Sindaco da oltre un mese non convoca un Consiglio comunale, segno dell’immobilismo della Giunta, gli abitanti di via Taormina e via Livorno (ma anche via Milano) continuano a subire il disagio e la pericolosità di un cantiere perenne i cui lavori sono praticamente bloccati (la strada infatti è letteralmente sventrata con scavi dalla profondità di due/tre metri)». Oltre alle difficoltà logistiche vissute dai residenti, il movimento di opposizione sottolinea «la pericolosità» legata al «rischio alluvione, trattandosi di una delle zone più colpite negli ultimi anni». All'impostazione da «sventramento totale» e alla «lentezza» si aggiunge il timore «che anche l’intervento di questi mesi a La Caletta possa rimanere un intervento a metà» in quanto «il rischio concreto è che i fondi si esauriscano prima dell’ultimazione dei lavori». Inoltre «senza l’individuazione di un secondo sbocco a mare che regoli il carico di acqua raccolta, il rischio reale è che questo lavoro risulti vano, in quanto presso la foce del canale è evidente la possibilità che si verifichi in modo più marcato che in passato che il mare faccia da muro rimandando indietro (verso il paese) il flusso dell’acqua piovana raccolta da Montelongu». «Adesso - conclude la nota - il vaso è colmo e la priorità è la conclusione di quei lavori, per cui interrogheremo l’Amministrazione e, contestualmente, ci attiveremo per mobilitare gli abitanti di La Caletta interessati da questo lassismo per portarli in protesta sotto il palazzo di via Roma». Nella foto, corredata al comunicato stampa pubblicato da Zente Nova ma inviata da una cittadina, i sacchi di sabbia posti dal Comune a protezione.