Montalbo: rifugio di S'Adde incustodito. Le opposizioni chiedono la sostituzione del Capitano dei Barracelli

Mauro Piredda
28/12/2014
Attualità
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Singolare escursione natalizia sul Montalbo da parte di alcuni consiglieri delle opposizioni. Nata da una segnalazione di alcuni cittadini indignati per le condizioni della struttura rifugio di S’Adde, ha visto protagonisti Antonio Satta, un membro del suo gruppo e Gianluigi Farris. Gli stessi segnalano un recente furto ai danni dell'edificio: «dopo il primo intervento di ristrutturazione totale del 2006, risoltosi con il furto degli infissi, dei sanitari e perfino delle tegole, ecco il bis da parte dei ladri. Finita la seconda ristrutturazione quest’estate, sono stati nuovamente rubati tutti gli infissi, le porte e perfino il quadro elettrico». Elementi sufficienti a sporgere formale denuncia presso la caserma dei Carabinieri. Che non è stata comunque la prima in quanto - sostengono i consiglieri - «lo aveva fatto il Comune già a fine novembre». Per le opposizioni la misura intrapresa dall'Amministrazione è comunque insufficiente: «in realtà i “nostri” rappresentanti del Comune non sono stati in grado di indicare approssimativamente nemmeno il periodo nel quale il furto possa aver avuto luogo. Segno che nessuno si è mai preoccupato di passare, di tanto in tanto, per accertarsi delle condizioni del Rifugio fresco di ristrutturazione». Il costo degli interventi supera le 200 mila euro. Le minoranze ricordano che il Comune «ha a disposizione un “piccolo esercito” – la compagnia barracellare – il cui scopo principale è proprio la tutela della proprietà private e comunali nelle zone rurali». Da qui la richiesta di sostituzione del Capitano Ciro Spanu («lungi da noi buttare la croce sui singoli volontari, in quanto non son questi a decidere cosa e dove controllare» precisano i membri dell'opposizione) che verrà formalizzata durante il prossimo Consiglio comunale: «ci sembra utile pagare con denaro pubblico qualcuno che, meglio di lui, riesca ad organizzare e coordinare in modo più efficace il controllo nel territorio» affermano Farris e Satta. Per i consiglieri, il rifugio di S'Adde «potrebbe diventare l’apripista di un turismo campestre in grado di unire mare e montagna, fornendo un servizio di appoggio ai tanti escursionisti che ogni anno visitano le bellezze naturalistiche del Montalbo».

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