Aula consiliare affollata per il vertice sulla lingua blu

L'ira degli allevatori, le risposte di esperti e Comune, l'assenza della Regione

Gianfranca Orunesu
03/09/2013
Attualità
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Si è svolto nella totale assenza delle Istituzioni regionali (Assessori alla Sanità e all' Agricoltura) il vertice che ha visto protagonisti allevatori, amministratori comunali ed esperti.
<<Non è con le assenze che si dimostra attenzione  verso il problema>> afferma con rammarico Rocco Celentano. Secondo il Sindaco, la responsabilità non è dei veterinari ASL nè degli allevatori, bensì <<dell' unità di crisi che dovrebbe elaborare un programma di intervento>>. Celentano lamenta la mancanza di un'azione corale a livello regionale focalizzata sulla prevenzione. Necessità di misure scientifiche, dunque. I dati presentati parlano di 66 focolai a Siniscola, 12 a Posada, 24 a Torpè e 4 a Lodè; sarebbero 189 I capi ovini morti a Siniscola, seguiti dai 97 di Torpè, I 9 di Posada e I 5 di Lodè. Dati allarmanti se confrontati con la totalità dei capi: 13847 a Siniscola, 1900 a Posada, 4589 a Torpè e 600 a Lodè.
<<L'epidemia ha colto di sorpresa, non si prevedevano le condizioni. I segnali arrivati dalla rete di sorveglianza non erano allarmanti>> sostiene il Dr. Straullu, coordinatore del servizio veterinario ASL di Nuoro. <<E' necessario l'intervento di tutti attraverso azioni congiunte>>. Il Dottore ha illustrato anche la complessità della malattia, difficile da tenere sotto controllo in quanto composta da ben 24 sierotipi virali e trasmissibile attraverso un insetto vettore.
Se ora la mortalità è relativamente inferiore alla prima ondata che invase l'isola nel 2001, l'epidemia debilita gli ovini con ovvie e gravi conseguenze (senza considerare I numerosi casi di aborti). Dal 27 luglio a sabato 31 agosto sono stati rilevati 695 focolai di lingua blu nella provincia di Nuoro (sierotipo 1). Straullu spiega che, vista la molteplicità dei fattori determinanti, il contrasto alla malattia deve essere attuato innanzitutto attraverso una lotta all'insetto che sia costante nel tempo. Secondo l'esperto, vi sarebbero anche problemi legati alla mancata produzione di alcuni vaccini da parte delle case farmaceutiche.
<< Sono stati condotti circa 50000 esami in pochi mesi per dare una risposta diagnostica. Il tasso immunologico nella provincia di Nuoro era così basso che ci si poteva aspettare una nuova ondata di epidemia>> spiega Dr. Bandino, rappresentante dell'Istituto zooprofilattico.  Anche da parte sua l'invito ad azioni su più fronti. Il vaccino da solo non è sufficiente: <<Ha utilità limitata nel tempo, 5 o 6 mesi di immunità>>. Tra gli interventi degli esperti, l'invito a mettere i repellenti a disposizione degli allevatori.
Parte fondamentale del dibattito è anche la questione del protocollo sanitario. Salvatore Bussu asserisce che <<Per 10 anni si è pensato che il problema non ci fosse. E i veterinari non attuavano la medesima procedura>>; prosegue <<Cè un protocollo da seguire? E' necessario avere idee chiare e procedure ben definite per tutti, nonchè premialità per chi lavora sulla prevenzione>>.
A parlare è anche il presidente Aipa, il quale  esprime <<Tutta la preoccupazione e il rammarico di disperdere la genetica costruita in anni e anni di lavoro>>, sottolineando che <<per chi fa genetica davvero, l'indennizzo è avvilente>>.
Dopo gli interventi degli esperti, il confronto. Gli allevatori esprimono il loro disappunto sull'assenza degli Assessori regionali. Avanzano quesiti, raccontano le difficoltà, la rabbia. <<Volevano che le pecore morissero. E' evidente che c'è un tornaconto personale>> tuona un allevatore. <<L'epidemia del 2001-2002 l'abbiamo portata sulle spalle per 4 anni>>. E' il turno di Domenico Carta: <<Ci dispiace che la Regione non sia presente. Non ci hanno mai spiegato come è arrivata la malattia. Non diano le colpe agli allevatori: gli organismi preposti avrebbero dovuto effettuare I vaccini preventivi. Siamo stufi di essere incolpati, c'è un progetto in corso perchè diamo fastidio a qualche gigante>>. Carta avanza una chiara proposta che trova il plauso dei partecipanti: il Comune dovrebbe farsi carico delle scorte di foraggio per gli allevatori sottoposti al blocco del bestiame. <<Sono d'accordo>> afferma il Sindaco,  e sottolinea come il Comune abbia l'obbligo morale di sostenere gli allevatori.

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