«I tempi sono ristretti, anche questo treno parrebbe esser andato definitivamente perso». È il commento di Zente Nova in riferimento all'avvicinarsi della scadenza (30 luglio) per il ripristino dell'ufficio del Giudice di pace (già soppresso nell'autunno scorso) prevista dal decreto “Milleproroghe”. «Dopo essersi lasciati sfuggire già un anno fa l’occasione di mantenere nel territorio un presidio così importante per loro sola negligenza – si legge nel comunicato del gruppo di opposizione – avevamo sollecitato il Sindaco e la sua Giunta affinché questa opportunità non si sciogliesse come neve al sole. Precisamente, avevamo chiesto che fossero individuate subito le due figure professionali, già dipendenti di uno dei comuni del distretto, in grado di sopperire al vuoto di organico lasciato dal trasferimento di quelli ministeriali; questo, affinché un presidio importante e utile rimanesse nel territorio a favore dei cittadini di Siniscola, Posada, Torpè, Lodè, Budoni e San Teodoro. Allo stato, però, niente di tutto questo è stato fatto dal Comune di Siniscola, ente capofila, direttamente investito del problema. E i tempi son talmente ristretti che ormai anche questo treno parrebbe esser andato definitivamente perso. Auspicavamo che la Giunta si fosse attivata sin da subito; si trattava di un investimento irrisorio per un servizio così importante ma, ancora una volta, i governanti locali han dimostrato di agire in spregio al proprio ruolo, nel lassismo più totale. Il sospetto è che dietro la chiusura dell’Ufficio del Giudice di pace ci sia una precisa volontà e scelta politica».
Sul ripristino dell'Ufficio il sindaco Rocco Celentano aveva recentemente chiesto ai rappresentanti dei Comuni interessati una «manifestazione formale di volontà» a seguito della diserzione all'incontro del 19 maggio (convocato il 14 dello stesso mese dal presidente dell'Unione dei Comuni del Montalbo sollecito dell'amministrazione siniscolese). «Ne abbiamo discusso la scorsa settimana – ha dichiarato il primo cittadino – ma in linea generale solo Siniscola e Posada sono favorevoli al ripristino. Se Torpè e Lodè hanno manifestato difficoltà nel compartecipare alle spese, i rappresentanti di Budoni e San Teodoro non si sono nemmeno presentati. Continuerò a lavorare per convincerli al fine di scongiurare quella che rischia di essere una sconfitta per il territorio. Faccio appello affinché nella prossima riunione Budoni e San Teodoro partecipino e si esprimano a favore del mantenimento della struttura». Celentano ha ribadito che «Siniscola mette a disposizione uno dei due dipendenti necessari, il locale, e farà fronte alle spese di organizzazione». La Provincia di Nuoro, come confermato da Celentano nel sollecito all'Unione dei Comuni precedente all'ultimo incontro, ha comunicato «la disponibilità a confermare il comando di un dipendente a condizione che, gli enti interessati al ripristino dell'Ufficio GdP, si facciano carico del rimborso dell'intera retribuzione in godimento e delle dovute integrazioni derivanti dal nuovo incarico». Il rimborso «dell'Unione di Comuni e/o dei singoli Comuni del mandamento» era previsto anche nella determinazione provinciale 2030 del 23 ottobre 2014.
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