“E...state con le storie”: martedì 30 un laboratorio di haiku per bimbi tenuto da Simonetta Bellu

Gianfranca Orunesu
29/06/2015
Attualità
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Martedì 30 giugno, in occasione del ciclo di incontri “E...state con le storie”, i bimbi si diletteranno nella costruzione degli haiku, brevi componimenti nati in Giappone nel XVII secolo. «Prima di tutto cercherò di illustrare ai piccoli di cosa si tratta - afferma Simonetta Bellu, bibliotecaria nonché docente del laboratorio - dopodichè spiegherò che il gioco degli haiku è un momento di comunicazione ludico-emotiva con i bambini, è uno scambio affettivo. Dopo la lettura di diverse poesie che hanno come sottofondo la natura, l'idea è di passare al gioco dove i partecipanti avranno dei tempi per pensare e buttare giù, su piccoli rotolini di carta, delle parole ispirate alla natura e alla stagione estiva. Qui - prosegue Simonetta - si esplicita la potenzialità del linguaggio e della parola. Il laboratorio non è didattico ma un semplice intrattenimento, e il risultato è sempre imprevedibile perché i bambini spiazzano: a volte creano delle poesie degne di essere pubblicate, altre fanno un puzzle, ma loro si sono comunque messi in gioco è questo è l'importante». La peculiarità del percorso consiste nel portare le parole e la poesia fuori dalla didattica scolastica: «il fine non è il compito, ma il gioco e il divertimento, sospendendo ogni tipo di giudizio sull'elaborato. Alla fine è un lavoro collettivo, di un gruppo che ha voluto pensare alla natura ed esprimerla attraverso parole, neppure in frasi. È molto bello - conclude Simonetta - perchè può essere fatto con i bambini di tutte le età. Wikipedia la definisce la scuola del verso libero. Un esempio di Haiku: "L'allodola canta per tutto il giorno e il giorno non è abbastanza"». Appuntamento alle 10.00 presso la Biblioteca comunale.

Tra le poesie lette durante il laboratorio, un componimento di Mario Farina:

Cose di campagna.
Passeggiando ho raccolto queste foglie.
La natura ti fa bere fantasia e ti ubriaca.
Sono vite colorate e senza età.
Le sento e le vedo come carezze inventate solo per me.
No, non possono morire le Cose di campagna.

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