Celentano: «Gli unici interventi che hanno consentito di avere acqua potabile fino al 25 Giugno, dopo 40 anni, sono i nostri»

«la minoranza specula; Abbanoa e Consorzio stipulino un protocollo d'intesa; il ministero stanzi i fondi per l'adeguamento dei potabilizzatori; Posada, San Teodoro e Budoni facciano fronte comune con noi»

Mauro Piredda
05/07/2015
Attualità
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Attraverso le dichiarazioni contenute in una nota politica e in una nuova lettera inviata al presidente della Giunta Pigliaru, agli assessori regionali ai Lavori pubblici e alla Sanità, all'amministratore unico di Abbanoa, all'Egas e al Prefetto di Nuoro, il sindaco di Siniscola è nuovamente intervenuto sul tema acqua potabile.

Secondo Celentano la minoranza «mette in moto un comportamento strumentale e demagogico di speculazione politica. Gli unici interventi realizzati che hanno consentito di avere acqua potabile fino al 25 Giugno 2015, dopo quarant'anni, sono stati eseguiti da questa amministrazione. Attualmente, in piena stagione estiva, non risulta che ci sia acqua in esubero perché il livello della sorgente è molto basso, per cui non ci può essere acqua che si perde a mare. Chi afferma il contrario dice solamente bugie».

Queste le misure che il primo cittadino ha avocato alla propria Giunta: «realizzazione del collegamento diretto del canale di scorrimento dell'acqua in esubero con il potabilizzatore durante la stagione invernale; installazione della terza pompa al servizio dell'impianto di Fruncu 'e Oche; montaggio di nuovo impianto di biossido per l'eliminazione dei THM (Trialometani)».

Secondo Celentano «è in via di ultimazione il progetto del secondo intervento che prevede il collegamento diretto del potabilizzatore con il bacino interno della sorgente. La suddetta opera di presa idraulica consentirà di captare l'acqua dall'interno mettendo così Siniscola sullo stesso piano di Posada, Budoni e San Teodoro. Ma tutto questo, anche quando sarà completato, non risolverà il problema. Nonostante Farris sogni l'acqua sorgiva tutto l'anno, occorrerà intervenire con azioni mirate per utilizzare l'acqua del patrimonio carsico della Grotta di Locoli, che nel suo seno ha un giacimento di risorsa idrica rinnovabile di almeno 50 milioni di metri cubi. La battaglia per avere acqua sorgiva è sacrosanta ma occorre essere consapevoli che la sorgente di Fruncu 'e Oche è insufficiente».

Sui fatti dei giorni scorsi (quando «la rottura della condotta principale di adduzione dell'acqua proveniente dalla diga di Torpè ha provocato l'interruzione dell' erogazione dell'acqua grezza, generando ulteriori  disservizi»), Celentano ha tirato in ballo la «mancanza di rapporti di collaborazione e di informazione reciproca tra Abbanoa e Consorzio di Bonifica»: «È urgente pertanto che la Regione intervenga per far stipulare tra questi Enti almeno un protocollo d'intesa, diversamente ciascuno opera per conto proprio».

Secondo il primo cittadino «la gravità dello stato dell'acqua non potabile è stata ciclicamente oggetto di confronto e di denunce per trovare le soluzioni sia in sede di dibattito di Consiglio comunale sia in sede di Osservatorio comunale sull'acqua. Le decisioni assunte di finanziamento dei lavori di adeguamento urgente dei potabilizzatori ubicati a Fruncu 'e Oche e presso l'ex Marfili non sono mai state attuate. Ancora oggi, malgrado il finanziamento per l'adeguamento dei predetti impianti risulti inserito nel PUT per circa 1 milione di euro, il Ministero non ha stanziato i fondi».

«Nei prossimi giorni – ha concluso Celentano – l'amministrazione comunale di Siniscola convocherà i Comuni di Posada, Budoni e San Teodoro colpiti dalle stesse problematiche, invitandoli a far fronte comune per intervenire nei confronti della Regione e di Abbanoa, per ottenere i finanziamenti necessari per adeguare gli impianti. L'amministrazione continuerà la battaglia per il miglioramento dell'acqua potabile e per il dimezzamento delle bollette riferiti ai periodi di non potabilità dell'acqua, prevedendo anche la convocazione del consiglio comunale presso il palazzo regionale, in mancanza di  risposte, di fronte a un male cronico. Gli impianti  di potabilizzazione in Sardegna sono 45 e tutti soffrono gli stessi mali perché trattasi di un problema strutturale».

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