Controreplica di Zente Nova alle dichiarazioni del sindaco Celentano in riferimento alle polemiche nate dal mancato ripristino dell'Ufficio del Giudice di Pace.
Secondo il gruppo del consigliere Satta «nel 2014 la Giunta ha deliberato l’assegnazione di un proprio dipendente all’ufficio del Giudice di Pace. Peccato lo abbia fatto in ritardo, esattamente il 14 ottobre, quando la scadenza ultima data dal Ministero era il 13 ottobre, annunciata e prorogata in precedenza, più volte, sempre dal Ministero. La Provincia lo ha fatto il 23 ottobre. Non lo sapevano il Sindaco, il suo vice e la Provincia che se c’è una scadenza va rispettata?».
In riferimento a quest'anno «il Comune di Siniscola, comune capofila con 12 mila e passa abitanti, sede del Giudice di Pace, aveva tutto l’interesse a muoversi anche in totale solitudine, pure, distaccando due suoi dipendenti - già in servizio - presso l’ufficio, cioè a costo zero rispetto alle spese di organico attuali. Di contro, però, siamo curiosi di conoscere quali siano gli eventuali costi dell’assegnazione a titolo gratuito della sede che fu del Giudice di Pace all’Inps: chi paga le spese di gestione? Perchè non è che i soldi ci sono per una cosa e non per l'altra».
Queste le conclusioni di Zente Nova: «Noi non pensiamo che quelli della Giunta siano degli inetti, tutt’altro, sappiamo che sanno il fatto loro – cando lis paret e pro su chi lis paret – per questo solleviamo forte il quesito: cui prodest? A chi giova che il Giudice di pace sia stato chiuso definitivamente? Visto e considerato che in 5 mesi quelli della Giunta sono stati in grado di fare una sola tardiva convocazione d’incontro, e nessun'altra iniziativa degna di nota, il fatto si commenta da sé».