Ufficio Giudice di Pace, Celentano: «Sindaci del territorio riconvocati il 21 luglio per definire la richiesta di ripristino. Satta un vero prestigiatore»

Gianfranca Orunesu
20/07/2015
Attualità
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Nuovo capitolo della polemica tra il primo cittadino e il gruppo di opposizione Zente Nova circa lo scadere dei termini (30 luglio) per il ripristino dell'Ufficio del Giudice di Pace. Secondo Celentano «il Comune di Siniscola, in assenza di riscontri, non ha potuto fare passi in avanti. È comunque riconvocata una riunione di tutti i sindaci per domani 21 luglio, per definire la richiesta di ripristino dell’Ufficio».

Quanto alle affermazioni del consigliere Satta, capogruppo di Zente Nova, «si precisa che il Comune di Siniscola ha deciso da tempo la figura da distaccare presso l'Ufficio del Giudice di Pace, basta esaminare la delibera. Certamente il nostro Comune non può permettersi il lusso di distaccare due dipendenti, come sostiene Satta, proprio perché è un centro grande e non dispone di un organico adeguato. Quanto all’affermazione che il Comune di Siniscola aveva tutto l’interesse a muoversi anche in “totale solitudine”, il consigliere Satta deve capire che il distacco di un dipendente non è a costo zero ma costa oltre 30mila euro alle casse del comune, ed inoltre non si capisce, visto che i servizi del Gdp sono erogati potenzialmente ad un territorio con 28.500 abitanti, perché il comune di Siniscola si deve accollare anche il 60% dei costi di competenza delle amministrazioni di San Teodoro, Budoni, Torpè, Posada e Lodè. Senza contare che già attualmente si accolla i costi di altri comuni per le strutture zonali. Il consigliere Satta è un vero prestigiatore, pronto a rilanciare in modo strumentale la questione, anche se i maggiori costi graveranno sui cittadini di Siniscola».

Celentano, attraverso il proprio comunicato, ha riproposto «il percorso messo in atto dal comune di Siniscola»:

«Con nota del comune di Siniscola del 19 marzo 2015, n.4796, il Presidente dell' Unione dei Comuni ed i sindaci dei comuni interessati i venivano informati sulla riapertura dei termini, fino al 30 luglio 2015, per la richiesta di ripristino dell'Ufficio del Giudice di Pace;

con nota del comune di Siniscola del 19 marzo 2015, n.4795, si chiedeva al Presidente dell’Amministrazione Provinciale la conferma del distacco esterno della figura professionale da destinale all’Ufficio del Giudice di Pace di Siniscola;

con nota del 22 aprile 2015, n.6959, il comune di Siniscola chiedeva al Presidente dell’Unione del Montalbo di promuovere un incontro con tutti i comuni dell’ex Mandamento di Siniscola;

con nota pervenuta al Comune di Siniscola l’11 maggio 2015, prot. n.8036, la Provincia di Nuoro comunicava la disponibilità a confermare il comando di un dipendente, a condizione che gli enti locali interessati si facessero carico del rimborso dell’intera retribuzione;

con nota del 12 maggio 2015, n.8078, il comune di Siniscola sollecitava al Presidente dell’Unione del Montalbo la convocazione dell’incontro chiesto il 22 aprile;

in data 19 Maggio 2015, il Presidente dell' Unione dei Comuni convocava un apposito incontro per invitare tutti i sindaci dell’ex Mandamento a confermare gli impegni assunti con propri atti deliberativi. La riunione non produsse risultati per l'assenza di diversi sindaci;

con nota del comune di Siniscola del 21 maggio 2015, prot. n.8821, il Presidente dell' Unione dei Comuni del Mont'Albo ed i Sindaci dei Comuni di Budoni, Lodè, San Teodoro e Torpè, vengono sollecitati formalmente ad esprimere con sollecitudine la propria volontà in merito al ripristino dell' Ufficio del Giudice di Pace;

con nota del comune di Siniscola del 9 giugno, prot. n.9933, viene riconvocato (con rinvio al 16 giugno su richiesta del neo Sindaco di Torpè) un nuovo incontro presso la sede del comune di Siniscola, sollecitando nel contempo i Sindaci ad esprimersi per assumere decisioni in merito;

Nella riunione del 16 giugno i sindaci presenti, prendendo atto dell’assenza dei rappresentanti del Comune di San Teodoro e di Budoni, hanno espresso parere negativo per la mancanza dei presupposti per il mantenimento dell’ufficio in questione, perché tale situazione avrebbe portato ad accollare a pochi comuni le spese necessarie al funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace.

Nella riunione era emersa anche l’impossibilità dei sindaci presenti a sostenere o rimborsare spese per il personale (non fattibile per legge) o a distaccare ulteriore proprio personale per via della cronica carenza di organico.

La presa d'atto del verbale della riunione del 16 giugno da parte del comune di Siniscola, pertanto, è stato un atto dovuto; ma con questo l'amministrazione di Siniscola non ha inteso e non intende additare nessuno.

Tutti i Comuni interessati sono perfettamente a conoscenza del concorso delle spese che fa capo a ciascuno di essi, in quanto hanno adottato proprie delibere in merito».

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