Compagnia barracellare, il Consiglio comunale conferma la fiducia all'operato del Capitano Spanu

Respinta la proposta di rinvio discussione avanzata dalle opposizioni

Mauro Piredda
16/09/2015
Attualità
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Nel Consiglio comunale di ieri pomeriggio è riemersa la discussione sulla Compagnia barracellare siniscolese, originariamente sollevata dalle opposizioni a seguito dei furti subiti dal rifugio “S'Adde”. «Abbiamo fatto le dovute verifiche a seguito delle discussioni avvenute in quest'aula – così Celentano – e abbiamo anche interpellato la Regione che ci ha inviato una nota». Citati dal primo cittadino alcuni articoli della legge regionale 25 del 15 luglio 1988 tra i quali il 2 (relativo alle funzioni), il 5 (altre attività), il 28 (contributi) e il combinato disposto scaturito dagli articoli 17, 18 e 19 (contabilità).

«Questa compagnia - ha aggiunto Celentano -, la cui costituzione risale al 2008, ha svolto con massima serietà e diligenza le proprie funzioni secondo lo spirito del volontariato e nel totale rispetto della legge 25. Le attività svolte hanno formato oggetto di valutazione da parte delle forze dell'ordine locali, del Corpo forestale, del Commissariato di Polizia e dell'Amministrazione comunale. Massimi i riconoscimenti anche da parte della Regione».

Il Sindaco ha anche fatto riferimento alle attività di controllo «delle aree sensibili tra le quali anche il rifugio S'Adde», aggiungendo che «un'accurata azione di monitoraggio del territorio non è possibile: occorrerebbe avere sempre maggiori volontari».

Ribadita quindi, da parte di Celentano, la fiducia al Capitano Ciro Spanu, anche sulla base di un documento di solidarietà firmato da quaranta sottoscrittori appartenenti alla compagnia.

Successivamente ha preso la parola il consigliere di Zente Nova, Antonio Satta, il quale, dopo un passaggio sui firmatari della lettera citata («è stata sottoscritta soltanto dalla metà dei Barracelli siniscolesi»), ha chiesto il rinvio della discussione data l'assenza del capitano Spanu: «Abbiamo chiesto di mettere ai voti la sua rimozione, perciò sarebbe opportuno che lui sia qui. Anche perchè contestiamo la sua figura e non la sua persona».

Satta, proseguendo nel suo intevento, ha sottolineato che la compagnia «ha fatto quattordici turni in trenta giorni nei pressi de S'Adde, facendo però cento turni di sorveglianza presso la casa del primo cittadino, una cosa che il capitano non può impartire come ordine. L'articolo 5 della legge 25 parla chiaro, la collaborazione con le forze di polizia è possibile nel momento in cui è la stessa Polizia di stato, con atto scritto, a farne richiesta al primo cittadino. In questo caso si tratta di una funzione di ordine pubblico che non è una funzione propria dei Barracelli. E siccome non è stata tirata fuori nessuna comunicazione della Questura o del Prefetto - ha concluso Satta - va da sè che quegli ordini fossero palesemente illegittimi. Si tratta di una gestione ad personam che non può essere tollerata».

Una breve interlocuzione tra i consiglieri Gianluigi Farris e Martina Cocco sugli acquisti della Compagnia, l'elogio di Davide Secchi circa le attività svolte e la riflessione di Piergiorgio Lapia sulla «mancata condanna degli atti arrecati a S'Adde», hanno anticipato la decisione della maggioranza: 12 consiglieri contro 2 (Satta e Farris) hanno deciso di non rinviare la discussione e di respingere la proposta delle opposizioni in riferimento alla rimozione del Capitano Spanu dalla guida della Compagnia barracellare.

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