«Vorrei far sapere al Sindaco e agli organi competenti che il problema della Protezione Civile non interessa solo il dirigente Gianluigi Farris ma anche noi volontari “fantasma”, e che forse quel suo 'puntare il dito accusatorio' è dovuto proprio a noi volontari che ci rivolgiamo a lui per avere informazioni e rammaricato ci risponde 'Gente, non so che dirvi , è tutto fermo'». Inizia così la testimonianza di un cittadino siniscolese che, in qualità di volontario della Protezione civile locale, racconta i disagi che il gruppo deve fronteggiare.
«La triste storia della Protezione civile siniscolese - spiega il residente - parte dal novembre 2013 quando si dà via alle iscrizioni; passano un po' di giorni dal termine della consegna e il 20 marzo 2014 vengono protocollate le lettere da spedire a tutti i futuri volontari: in quelle lettere, venivamo convocati per la nostra prima riunione il 28 marzo alle ore 18:00. Lì per lì rimasi meravigliato da quanta gente fosse presente e, per la prima volta, ho creduto che qualcosa di veramente utile e importante potesse finalmente andare a buon fine. In tale riunione, oltre a venire informati in maniera generica sui compiti del gruppo, abbiamo anche tenuto una votazione per eleggere un Coordinatore: la maggior parte dei voti andarono a Gianluigi Farris, votato in modo scherzoso anche come 'Tardelli'. Dopo tale riunione seguì un silenzio di quasi 3 mesi ma, tutto sommato, un tempo che si poteva anche ritenere adeguato per completare l'organizzazione del gruppo. Il 13 giugno 2014 vengono protocollate le seconde lettere da spedire a tutti i componenti per informarli che il 19 giugno alle ore 19:30 si sarebbe tenuta un'altra riunione per discutere della suddivisione in gruppi. La cosa è stata fatta, e la suddivisione è avvenuta in base al settore d'intervento. Contestualmente sono stati nominati i relativi capi-squadra. Sempre nella stessa riunione il sindaco Celentano ci riferiva che a causa degli scarsi fondi non avrebbero potuto provvedere a fornirci delle vere e proprie divise ma avrebbero risolto fornendoci delle casacche ad alta visibilità. Ma poi che fine ha fatto la Protezione civile? Beh, sarebbe il caso di avvisare i soccorsi visto che è sparita all'improvviso senza sapere né dove, nè come, né perchè. E come mai i comuni limitrofi come Torpè, Posada, Orosei etc. hanno tutti un efficiente gruppo di Protezione Civile con personale formato e addestrato e con mezzi adeguati, mentre Siniscola non ha niente di tutto ciò? Abbiamo già vissuto la prima alluvione, fortunatamente senza nessun disagio particolarmente grave, (e con ciò intendo senza morti, meno male). Leggete questa notizia e concentratevi sulla data: non sembra una presa in giro?».
Nelle conclusioni alcuni quesiti rivolti all'Amministrazione: «voglio chiedere ai responsabili del Palazzo comunale cosa hanno intenzione di fare; attendere che ci siano delle disgrazie più gravi per decidersi a fare qualcosa di concreto? Non so che dire, come al solito si è riconfermato per l'ennesima volta che purtroppo la nostra macchina amministrativa fa acqua da tutte le parti. Il giorno in cui dissi a mio cugino di essermi iscritto alla Protezione Civile scoppiò a ridere e quando gli chiesi il motivo di tale reazione mi rispose con un 'beh, vedrai, ricordati che sei a Siniscola'. Avrei tanto voluto che le cose andassero diversamente per potergli sbattere in faccia una realtà ben diversa ma purtroppo, devo ammetterlo, aveva perfettamente ragione lui. Concludo salutando tutti i miei “colleghi-fantasma”, ringraziando il nostro coordinatore Gianluigi Farris, martoriato dalle nostre domande, e con una frase chiara e tonda rivolta a chi di competenza: se proprio avete intenzione di far morire questa Protezione civile, mai nata, almeno mandateci una lettera in cui lo specificate, perchè di fare i fantasmi ad un certo punto ci si stanca».