Assemblea ex Legler con sindacati, amministratori locali e regionali tra preoccupazioni e necessità di mobilitazione

Mauro Piredda
10/11/2015
Attualità
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Si è tenuto ieri mattina presso la sala consiliare di Siniscola un nuovo incontro sul futuro occupazionale dei lavoratori ex Legler. Oltre a una delegazione operaia (alcuni assenti in quanto convocati dal Csl) erano presenti il sindaco Rocco Celentano e il suo vice Lucio Carta, Giorgio Careddu e Laura Buccheri in rappresentanza delle giunte di Posada e Torpè, il consigliere regionale del Partito dei sardi Gianfranco Congiu e i sindacalisti Katy Contini della Cisl e Jose Mattana della Cgil.

Durante la relazione introduttiva, Mattana è ritornato sui punti cardine delle misure di politiche attive del lavoro già illustrati durante la precedente riunione del 28 ottobre. Poche le novità: «Abbiamo scoperto – così Mattana – che le 600 euro mensili del tirocinio formativo della Flexecurity sono nette e non lorde. Inoltre è di pochi giorni fa la notizia di una delibera sul microcredito, si parla di un milione di euro, dedicata solo ai lavoratori tessili».

Inoltre si è accennato alla possibilità che la scadenza relativa alla misura Flexecurity possa essere spostata al 30 marzo: «lasciatemi però dire – ha aggiunto il sindacalista Cgil – che questa non è una notizia positiva, può voler significare che il progetto non sta funzionando».

Nessuna risposta sul fronte dell'utilizzo di lavoratori parenti da parte dei titolari delle attività: «La questione è ancora irrisolta – ha dichiarato Mattana –, dovrà essere affrontata alla prossima riunione di monitoraggio».

La questione dei cantieri verdi si è nuovamente legata alla prospettiva di collocare Siniscola tra le aree deindustrializzate, ma per Contini, che ha riportato le garanzie offerte dall'assessorato del Bilancio in tale direzione, «ciò non è sufficiente». «Occorre uno strumento – ha proseguito la sindacalista Cisl – che possa essere utilizzato in tutti i comuni interessati dalla vertenza. Se la deindustrializzazione interessa solo Siniscola, anche i lavoratori di Posada devono poter usufruire di questa linea di copertura. Inoltre, se le misure di politiche attive del lavoro non dovessero funzionare perché non ci sono aziende, quei soldi stanziati devono essere congelati per poi essere spesi comunque e dare lavoro a un po' di gente».

Sulla stessa linea il sindaco Celentano: «Se quei soldi non saranno spesi percorreranno sicuramente un'altra strada tra le pieghe dei bilanci». Il primo cittadino non ha risparmiato alcune critiche nei confronti della Giunta regionale: «Oltre che confrontarsi con i sindacati dovrebbe ascoltare anche noi amministratori. Noi diamo sempre il massimo sostegno alle vertenze, ma il nostro lavoro è un altro. Noi presentiamo progetti ma poi non ci sono sviluppi, non abbiamo nessuna rispondenza, si veda anche quanto scaturito dalla nostra partecipazione ai tavoli circa gli accordi di programma per il rilancio del nuorese». Sul mancato inserimento di Siniscola nelle aree deindustrializzate Celentano ha parlato di «mancanza di volontà politica».

Altra nota dolente quella relativa alla diffusione delle informazioni circa le misure adottate dalla Regione. Da una parte parrebbe che il Csl abbia avvisato le aziende «tramite i consulenti del lavoro», come sostenuto da Mattana («ciò potrebbe significare – ha aggiunto il sindacalista – che l'informazione sia arrivata solo alle attività da loro seguite»); dall'altra emergono incongruenze circa gli elenchi dei lavoratori posseduti dai Csl. «Hanno preso gli elenchi di accesso alla cassa integrazione – ha aggiunto Contini –, vi troviamo al loro interno anche pensionato e defunti. Non hanno utilizzato quelli forniti da noi, ma entro mercoledì dovrebbero essere scremati e regolarizzati».

Sull'efficacia della comunicazione è intervenuto l'onorevole Congiu, consigliere regionale da settembre a seguito della decadenza di alcuni eletti: «È intollerabile che l'imprenditore non sia a conoscenza di alcune misure che può adottare. Ascolto quello che avete da dirmi e mi unisco alla vostra protesta, ma prima facciamo un passaggio nel territorio. Rechiamoci al Csl, anche oggi, chiediamo che venga fatto tutto quello che c'è da fare e poi monitoriamo il tutto».

Da qui la proposta di Celentano: «Ci impegniamo a veicolare meglio queste conoscenze nel territorio attraverso un'assemblea con i commercianti e le aziende che lavorano qui». «Coinvolgiamo anche le associazioni di categoria», ha aggiunto dal pubblico Davide Secchi nella doppia veste di consigliere comunale e lavoratore ex Legler.

Ma c'è chi ha proposto di procedere tenendo conto della prossima stagione estiva: «Ora bisogna rimodulare i cantieri veri – ha dichiarato Giorgio Careddu –, poi occorre far partire la Flexecurity da maggio anche perché adesso non ci sono le strutture ricettive a pieno regime».

Non sono mancate le preoccupazioni da parte dei lavoratori presenti: «Corriamo il rischio che da questa situazione non si esca. Tocchiamo con mano che non c'è via d'uscita. Abbiamo paura che ci saranno altri incontri dove continueremo a dirci sempre le stesse cose. É ora di dire basta».

«Presenteremo le nostre rimostranze affinché la Giunta regionale marci più velocemente», ha risposto Celentano. «Ci vuole un'iniziativa forte del territorio perché il lavoro è importante, a chi non dà risposte bisogna dargli la lezione che merita, la Giunta regionale ha cincischiato», ha aggiunto Lucio Carta. I rappresentanti sindacali hanno parlato chiaramente di mobilitazione a Cagliari, ma per Contini non è sufficiente la presenza degli amministratori della Baronia (e del Marghine): «È necessario che ci sia una forte presenza operaia, non sempre è stato così».

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