Il Consiglio comunale di giovedì pomeriggio, tra i diversi punti all'ordine del giorno proposti dalle opposizioni, ha anche affrontato alcune questioni legate agli interventi urbanistici realizzati nel borgo di Santa Lucia.
È stato Giuseppe Mele, consigliere di Idea Siniscola, a esporre la relazione introduttiva. «Abbiamo sollevato la questione – ha sostenuto – alla luce delle dichiarazioni a mezzo stampa da parte del sindaco circa i mancati finanziamenti delle opere in questione. Ma per quanto ci riguarda è stato fatto un appalto di 2 milioni e 500mila euro con la sola copertura di un milione, come da determinazione. La norma parla chiaro e dice che i lavori non possono essere inseriti nell'elenco annuale delle opere pubbliche senza la copertura esigibile. C'è dell'illegittimità in tutto questo. Avremmo preferito un appalto a stralci funzionali su un progetto di massima. Se chi esegue i lavori non viene pagato, l'amministrazione sta procurando dei danni nel bilancio di queste imprese che possono portare anche a delle conseguenze di non ritorno».
Al termine dell'intervento di Mele ha preso la parola il vicesindaco (e assessore dei Lavori pubblici) Lucio Carta, dichiarandosi «allibito dalle sue considerazioni»: «Mele – ha aggiunto –, oltre ad essere consigliere, è pure un progettista e dovrebbe sapere come funziona la macchina regionale. Le sue sono dichiarazioni che non stanno né in cielo né in terra e sono solo demagogiche e strumentali. Fa poi specie che queste dichiarazioni arrivino a lavori conclusi».
Le risposte ai quesiti sollevati in termini di copertura finanziaria sono state esposte dal sindaco Celentano: «Noi ci basiamo su una nota del 25 ottobre 2013 inviataci dall'assessorato della Programmazione. In questa si conferma la disponibilità delle risorse destinate alla copertura degli interventi pari a 2 milioni e 500mila euro. Un milione è presente nelle scritture contabili, il restante milione e mezzo è in perenzione» (i fondi perenti sono delle somme stanziate che non vengono spese dalle amministrazioni pubbliche entro un certo periodo di tempo ma che possono essere rese nuovamente attive in un secondo momento, Ndr).
Secondo il primo cittadino «l'assessore della Programmazione di mese in mese assegna ai lavori pubblici le somme perenti ma, per via del patto di stabilità, non assegna mai somme sufficienti e in questa situazione non c'è solo Siniscola. Saranno però assegnate con tutta probabilità nel mese di dicembre, al massimo entro febbraio 2016. Per questo abbiamo attivato il Pro soluto sulla base dell'accordo tra Regione, Anci e imprese. E se la Regione paga subito non ci saranno interessi».
Sulla nota regionale è intervenuto anche Antonio Satta sostenendo che «tale documento non ha efficacia e quindi non può azzerare una determinazione dell'assessorato, che invece l'efficacia ce l'ha essendo un atto pubblico. L'articolo 5 della determinazione che garantisce la copertura del solo milione di euro dice che la cifra rimanente sarà vincolata a una nuova determinazione, ma di questa, stando agli esiti del nostro accesso agli atti, non vi è traccia. Inoltre quel milione e mezzo si riferisce alle annualità 2001/2002/2003».
«Quelle risorse – ha sottolineato Angioletto Fadda – andavano impegnate per i lavori al porto di La Caletta entro tre anni ma nell'aprile 2005 sono state revocate e redistribuite ad altri comuni sardi, e questo a causa dei ritardi dell'amministrazione». Secondo il consigliere «nella finanza pubblica si possono impegnare somme e fare appalti solamente avendo la certezza del finanziamento; e questa deriva esclusivamente da un decreto, non da una nota priva di valore giuridico».
Citati da parte di Fadda anche anche una determinazione dell'Anac («il principio di buon andamento di cui all’art. 97 Cost. Unitamente alle previsioni dell’art. 81 Cost. impone che i provvedimenti comportanti una spesa siano adottati soltanto in presenza di idonea copertura finanziaria») e il decreto legislativo 267/2000 («gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l'impegno contabile registrato sul competente programma del bilancio di previsione e l'attestazione della copertura finanziaria di cui all'articolo 153, comma 5»).
«Mi auguro – ha concluso Fadda – che otteniate quei fondi perché vanno in perenzione soltanto le cifre assegnate».
Intervenuti anche Gianluigi Farris e Nino Fronteddu. Se il consigliere Tardelli ha fatto un elenco delle opere non ancora realizzate («Vogliamo parlare della Casa tancale e delle scuole de La Caletta?»), l'esponente di Liberamente ha rimarcato quello che secondo lui sarebbe il percorso da seguire: «Prima di tutto occorre avere la certezza dei finanziamenti, poi si devono fare degli stati di avanzamento che permettano, una volta fatto il collaudo delle opere realizzate, di sollecitare la Regione circa la liquidazione delle somme assegnate. Infine bisogna procedere entro un tempo adeguato al pagamento dei lavori eseguiti fino al saldo finale».
Dopo aver citato i possibili danni alle imprese e la possibilità che le stesse possano rifarsi sull'amministrazione, Fronteddu ha chiesto alcune informazioni circa le lettere di sollecito inviate alla Regione: «Quante ne sono state inviate? Ad oggi conosciamo solo quelle spedite a lavori ultimati».
Prima delle conclusioni, Mele ha preso nuovamente la parola rivolgendosi a Lucio Carta («Tirami in ballo per quello che dico e non per la mia professione, abbandoniamo i personalismi e non facciamo i politicanti») e sostenendo che «noi oggi stiamo facendo una sanatoria».
Celentano, chiudendo la discussione, ha dichiarato che «nel Bilancio regionale c'è il titolo dell'opera per cui la copertura finanziaria è garantita. Dobbiamo comunque inseguire la Regione affinché eroghi quanto dovuto».