Piano di rilancio del Nuorese, stanziati 50 milioni. Celentano: «Cifra insufficiente ma tappa positiva per politiche di sviluppo nel territorio». Confindustria: «Niente di paragonabile al Piano Sulcis»

per l'associazione degli industriali della Sardegna centrale occorre «integrare il Piano con fondi statali»

Gianfranca Orunesu
25/01/2016
Attualità
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Con un recente comunicato, il sindaco Rocco Celentano ha dichiarato che «il Piano di rilancio del nuorese, attraverso l'accordo quadro che sarà sottoscritto a Cagliari nei primi giorni di febbraio, diventa realtà. Termina un percorso programmatico di un Piano partito da Siniscola per poi trasferirsi a Nuoro in ambito provinciale. È la prima volta che un Piano nasce dal basso e s'impone come modello da seguire per l'individuazione delle scelte programmatiche di sviluppo di un territorio».

Questi i punti citati dal primo cittadino e indicati nel programma degli interventi: «Scuole del nuovo millennio per la valorizzazione del capitale umano; ambiente e cultura; competitività agroalimentare; servizi di area vasta; manifatturiero innovativo e competitivo; infrastrutture per la crescita». Inoltre, ha aggiunto Celentano, «nell'ambito di tale piano è ricompreso il tema dell'acqua, dell'energia, dei rifiuti e della fiscalità di vantaggio».

Lo stanziamento previsto «è di 50 milioni di euro. Ovviamente non è sufficiente per la realizzazione dei progetti da portare avanti, però segna una tappa positiva per collocare il territorio nuorese al centro dell'attenzione delle politiche di sviluppo. È un Piano che deve ridurre i tempi degli interventi per investire subito e far tirare alle imprese un sospiro di sollievo».

«All'interno degli assi di sviluppo – ha concluso Celentano –, Siniscola è presente con progetti di qualità, basta citare fra le opere il cablaggio dell'area industriale, il Porto di La Caletta e il collegamento porto di La Caletta con la SS 131».

Misure insufficienti anche secondo la Confindustria nuorese: «Niente di paragonabile ai 630 milioni stanziati per il Piano Sulcis, dove è previsto anche il contributo dello Stato». Da qui la proposta di «integrare il Piano del Nuorese con fondi statali, affiancando a questi interventi altre misure di portata strutturale da realizzarsi con il coinvolgimento e il cofinanziamento del Governo, così come accaduto per altre aree di crisi nazionali. A preoccuparci è poi la tempistica ipotizzata per la valutazione dei progetti da inserire nel Piano di rilancio e per la realizzazione degli interventi, con i bandi che partiranno – se tutto va bene – non prima di giugno 2016».

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