Asd Progetto calcio a Janna 'e Frore, i dirigenti e i genitori dei bambini: «Anche noi abbiamo il diritto di utilizzare la struttura di Ghirtala»

Mauro Piredda
13/09/2016
Sport
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Si è tenuto ieri pomeriggio, presso il campo comunale di Janna 'e Frore, il raduno dei bambini e dei ragazzi (dai 5 ai 15 anni) dell'Asd Progetto calcio. Con loro dirigenti e genitori, portavoce di un malcontento generalizzato a seguito delle vicende che hanno coinvolto la giovane società presieduta da Luciano Bandinu. A tutt'oggi i neroverdi non hanno potuto usufruire dello stadio Pino e Fabiana Solinas.

«Anche quest'anno – così il dirigente – dovremo giocare in una struttura che non è agibile, che non è messa in sicurezza. L'anno scorso l'attività dei nostri ragazzi è stata accompagnata da un inverno piuttosto mite, non abbiamo avuto grandi problemi. Ma quest'anno? Ecco, quest'anno noi vorremo giocare e allenarci al Solinas, non toglieremo spazio a nessuno. Mio nipote gioca a Olbia, sono tre le squadre che si allenano al Caocci».

Il tema dell'utilizzo congiunto della struttura di Ghirtala era all'ordine del giorno dell'incontro di sabato 10, presso il Centro parrocchiale, anche per capire come agire di fronte al regolamento stilato a suo tempo e alle concessioni che, ogni tre anni, il Comune rilascia all'Usd Sinicola Sporting e alla Polisportiva Montalbo.

«Purtroppo – ha aggiunto Bandinu – nessun esponente dell'amministrazione comunale si è presentato. Né il sindaco né l'assessore competente. Senza nemmeno preavviso. È un segnale negativo, una mancanza di rispetto nei nostri confronti e dei 50 bambini e ragazzi che scendono in campo animati dalla più grande passione. Noi non facciamo solo calcio, ma tutta una serie di attività che hanno a che fare con il loro sviluppo sportivo e umano».

Alla struttura si accede dalla strada statale 125, in prossimità di un dosso che impedisce la più ampia visibilità durante le manovra di ingresso e di uscita. All'interno si possono notare vetri rotti e un pozzetto scoperto alla base del palo di un riflettore. «Gli spogliatoi non sono il massimo – ha dichiarato un genitore –. Se accendiamo gli scaldabagni non possiamo tenere accesi i fari del campo. Basterebbe una caldaietta a gas, cosa che farebbe anche risparmiare». «Non ci sono nemmeno le tribune – ha aggiunto un padre –. Le abbiamo dovute costruire noi posizionando qualche pallet».

Nelle intenzioni dei dirigenti, la battaglia per l'assegnazione del campo sintetico del Solinas dovrebbe continuare con la richiesta di un nuovo incontro attraverso la stesura di una lettera aperta. «Vogliamo capire perché noi no – così una madre presente ieri a Janna 'e Frore –, vogliamo capire se ci sono dei veti da parte di qualcuno. E se così fosse gli amministratori devono capire che noi non possiamo dire ai nostri bambini che c'è qualcuno che non li vuole, sarebbe diseducativo».

«Quando non si danno delle risposte – ha concluso Bandinu – sorge il timore che non si voglia trovare un accordo, ma non siamo una realtà che si può ignorare. Siamo l'unica società che si occupa del solo settore giovanile. Per noi i bambini sono tutto, sono il futuro del calcio siniscolese».

 

 

 

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