Campeggio “le Ginestre”, Paola Pipere (Patrimonio): «Costretti a intraprendere un'ulteriore causa»

Gianfranca Orunesu
22/09/2016
Attualità
Condividi su:

La questione legata all'utilizzo del campeggio “Le Ginestre” è riemersa di recente nel dibattito consiliare durante una discussione più generale sulla gestione del patrimonio pubblico e, in particolare, sul possesso del terreno gravato da uso civico nei pressi della nuova scuola di La Caletta. Sul tema ha nuovamente preso posizione la Giunta comunale attraverso un comunicato stampa dell'assessora con delega al Patrimonio (oltre che alla Programmazione finanziaria) Paola Pipere. L'intento dichiarato è quello di «rispondere alle insinuazioni dell’opposizione e in particolare del movimento Zente Nova e Unione per Siniscola che, pubblicamente, ha fatto delle pesanti affermazioni accusando l’amministrazione di non interessarsi della cosa pubblica».

«Non è nostra abitudine – si legge nella nota – rispondere alle polemiche poco costruttive dell’opposizione poiché sono una perdita di tempo e le nostre priorità sono altre, ossia quelle di lavorare per il paese. Ma sinceramente, dopo tutto il lavoro che stiamo facendo per il nostro Comune, passare per menefreghisti e per coloro che usano la propria posizione per i propri interessi personali, noi non ci stiamo. Perciò si vuole dare chiarimento per la procedura per il recupero del campeggio le Ginestre adottata dall’amministrazione».

Pipere, nel comunicato, traccia una cronistoria della vicenda: «Davanti al tribunale di Nuoro pendeva la controversia n.1116/94 RGAC, promossa dalla Coop. Sanafer arl. A seguito di ciò, in data 28/01/2013, con deliberazione G.M., veniva fatto un atto di transazione tra il Comune di Siniscola e la Cooperativa. In tale transazione la Sanafer si impegnava a fare dei lavori entro 1 anno dalla stipula. A oggi tutto ciò non è stato fatto. Pertanto il campeggio deve tornare a far parte del patrimonio comunale».

Per la Giunta Farris «la questione sarebbe semplice se questo atto fosse stato fatto davanti al giudice, quindi, come transazione giudiziale. Purtroppo, a suo tempo, la stessa è stata fatta in maniera stragiudiziale. Pertanto siamo costretti ad adire il giudice ordinario poiché azionare la cosiddetta autotutela esecutiva sarebbe stato illegittimo. Perciò, se dovessimo seguire i suggerimenti dell’opposizione, ci troveremmo nuovamente in una controversia giudiziaria in quanto non abbiamo nessun titolo per andare in loco e riappropriarci con la forza del campeggio, andando quindi a spendere molti più soldi rispetto a quelli previsti. Pertanto si è obbligati a fare un'ulteriore causa per poterci avvalere di un titolo esecutivo che ci permetta di adottare lo sgombero del campeggio. Questa è la strada più veloce e meno onerosa. La nostra politica sarà sempre di legalità, onestà ed equità, principi che purtroppo in questi anni si sono dimenticati».

Durante il Consiglio comunale del 19 novembre dello scorso anno, il consigliere di opposizione Angioletto Fadda aveva avanzato una proposta circa la «direttiva di sgombero e di immediato possesso del bene» subito raccolta da Piergiorgio Lapia. «Bisogna vedere – così il capogruppo del Pd nella legislatura appena conclusasi – se dal punto di vista legale la cosa è fattibile». «Se rientra nei miei poteri lo farò», aveva aggiunto il sindaco di allora, Rocco Celentano. Messa ai voti, la proposta aveva ottenuto l'unanimità dei consensi.

 

 

 

Leggi altre notizie su SiniscolaNotizie.net
Condividi su: