POSADA. Si è tenuto martedì scorso il Consiglio comunale convocato su richiesta del gruppo Posada Protagonista e avente all'ordine del giorno un punto sulla gestione del Porto di La Caletta, data la scadenza della concessione fissata al 2020.
Non è la prima volta che se ne discute: il 18 febbraio scorso si tenne la riunione congiunta delle assemblee civiche di Siniscola e Posada (con i soli voti contrari di Antonio Satta e Nino Fronteddu si deliberò in merito all'esternalizzazione della gestione dell'area); successivamente, il 12 marzo (presso la sala conferenze del Circolo nautico), il gruppo di opposizione posadino organizzò un convegno sugli scenari dell'infrastruttura.
In merito alla seduta dell'8 novembre, Mirko Murgia, Giorgio Fresu e Marcello Costaggiu hanno affermato che «la richiesta (di convocazione consiliare, Ndr) inoltrata al sindaco rientra nel percorso che il gruppo di opposizione sta portando avanti, al fine anche di dare voce ai cittadini di Posada, coinvolgendo l’intera comunità in argomenti strategici per il rilancio economico e sociale del paese».
Nell'incontro, che il sindaco Tola ha definito «pacato e sereno», sono stati resi noti gli incassi al 30 settembre 2016 relativi agli ormeggi stagionali ed annuali: «Ammontano – così il primo cittadino – a 280mila euro con una previsione totale di incasso al 31 dicembre di circa 310mila».
Per la minoranza il risultato economico riscontrato «rivela una grave e scarsa gestione, che si traduce in un bilancio altrettanto provvisorio, a conferma del fatto che si sia trascurata l’importanza del porto e con esso tutte le ricadute che il nostro territorio avrebbe potuto ottenere in tutti questi anni».
Individuata, da parte dell'opposizione, l'istituzione di «un tavolo permanente sul porto, che coinvolga, oltre i cittadini interessati, anche tutte quei soggetti, esperti e non, che intendono scommettere su questa grande e straordinaria infrastruttura. In un recente Consiglio comunale congiunto con Siniscola si era preso l’impegno di valutare la possibilità dell’ingresso di un soggetto privato nella gestione».
Queste le altre proposte: «Coinvolgere la figura di un vero manager, capace di risollevare le sorti del porto per i prossimi quattro anni di gestione congiunta; inserire l'infrastruttura nella “Rete dei Porti”; rafforzare i rapporti con l’Autorità portuale di Olbia; incidere sulla formazione dei giovani alle attività dirette e indirette legate al porto; maggiore attenzione alle attività del Gac (Gruppo di Azione Costiera), del quale il Comune di Posada fa parte, attraverso la partecipazione ai bandi europei; centralità delle scuole in un programma di sviluppo che coinvolga il sistema porto».
Durante la discussione sono emerse alcune criticità infrastrutturali che avrebbero inciso sulla gestione. «L'impianto elettrico – ha dichiarato Tola – è inadeguato e sottodimensionato, l'impianto idrico è fatiscente e l'impianto antincendio è fuori norma. Tale situazione è aggravata dalla concessione “capestro” che obbliga i Comuni concessionari a svolgere tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie. In queste condizioni è veramente difficile rendere il porto appetibile ad un potenziale imprenditore privato anche in considerazione della scadenza della concessione nel 2020».
«Interessante», per Tola, la proposta di far gestire il porto ad un manager del settore fino alla scadenza della concessione. «Ma – ha aggiunto – non sembra praticabile in quanto si scontra con il divieto per le pubbliche amministrazioni di assumere nuovo personale anche se a tempo determinato o di ricorrere a consulenze esterne».
Emersa durante l'assise anche la questione legata al Piano regolatore che ancora Posada e Siniscola non hanno «in quanto la Regione Sardegna – così Tola – dal 2011 è in procinto di divulgarne le linee guida».
Per gli esponenti di Posada Protagonista «il Consiglio comunale si è chiuso con poche certezze, ma, sicuramente, con la speranza che la rinascita economica e sociale di Posada passi anche da una consapevole e responsabile gestione di quanto già c’è. Nel passato non troppo lontano sono prevalsi indifferenza e pressapochismo».
L'infrastruttura, sempre per la minoranza, «non ha dato alla comunità di Posada quelle risposte tanto attese, sin dalla sua realizzazione. L’unico dato certo, che in qualche modo ci consola, è che, anche con una mediocre gestione, il nostro porto potrebbe duplicare facilmente gli incassi e garantire nuovi posti di lavoro ai giovani di Posada».
«Tutte queste criticità – queste le conclusioni Tola – rendono problematica una sua gestione ottimale. Nonostante questo i Comuni di Siniscola e Posada continueranno a gestire il porto al meglio delle proprie possibilità e risorse, anche con il contributo e i suggerimenti della minoranza e di quanti hanno a cuore il bene e lo sviluppo delle nostre comunità».