Diritto d'urgenza manifesti funebri, riemerge la questione

Claudio Roccia (Arti Grafiche): «Tassa ingiusta». C&C: «Affissione abusiva». In rete la solidarietà al tipografo siniscolese. Le opposizioni: «Azione discutibile, la Giunta relazioni in Consiglio»

Mauro Piredda
24/02/2017
Attualità
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Diverse bande rettangolari con impresse la scritta “Affissione abusiva” sono state recentemente sovrapposte sui manifesti funebri affissi dalla tipografia siniscolese Arti Grafiche. Le motivazioni sono state ricondotte all'articolo 24 del decreto legislativo 507/93 indicato nella stessa banda dalla ditta che gestisce il servizio affissioni, la C&C Srl. Articolo secondo il quale, al comma 1, «il Comune è tenuto a vigilare sulla corretta osservanza delle disposizioni legislative e regolamentari riguardanti l'effettuazione della pubblicità».

La questione sulle affissioni funebri e la corresponsione del diritto d'urgenza a Siniscola va avanti da tempo. A conclusione della scorsa legislatura, venne affrontata anche in Consiglio comunale. Alla presenza del titolare della Arti Grafiche, Claudio Roccia, l'allora sindaco Rocco Celentano aveva ventilato la possibilità di inoltrare un quesito congiunto al ministero competente con lo scopo di ottenere un parere sulle differenti interpretazioni della normativa.

Questo il contenuto dell'articolo 22.9 del decreto citato:

Per le affissioni richieste per il giorno in cui è stato consegnato il materiale da affiggere od entro i due giorni successivi, se trattasi di affissioni di contenuto commerciale, ovvero per le ore notturne dalle 20 alle 7 o nei giorni festivi, è dovuta la maggiorazione del 10 per cento del diritto, con un minimo di L. 50.000 per ciascuna commissione; tale maggiorazione può con apposita previsione del capitolato d'oneri di cui all'articolo 28, essere attribuita in tutto o in parte al concessionario del servizio.

Da qui le diverse questioni: il diritto d'urgenza è limitato ai contenuti promozionali? In caso contrario, lo si deve corrispondere anche per i manifesti funebri da affiggere entro le 20.00? Claudio Roccia, nel dubbio, ha smesso da qualche anno di chiedere tale maggiorazione ai dolenti.

«Per quanto mi riguarda – ha dichiarato – è una tassa ingiusta, un qualcosa che gli utenti pagano senza accorgersene. Inoltre la sovra affissione della banda in questione è una mancanza di rispetto nei confronti dei defunti e dei parenti. I manifesti mortuari non sono pubblicità ma annunci di utilità sociale».

Stando a quanto riportato da funerportale.com («il punto di riferimento della funeraria italiana»), «non si discute comunque sul fatto che, quando non sia il Comune ad eseguire l'affissione, non sono dovuti diritti d'urgenza in quanto questi sono certamente connessi ed esclusivamente dipendenti dall'espletamento del servizio (V. Parere legale Avv. Sala Antonio rif. Ris. Min. n. 7/6126 del 28/9/1994)».

Ma qui si pone il problema degli spazi liberi nei quali poter provvedere autonomamente alle affissioni di manifesti rientranti nell'articolo 20 del decreto, tra i quali gli annunci mortuari. Il decreto del 1993, come novellato dalle disposizioni della Finanziaria 2008, non impone più ai Comuni l'obbligo di definire tali spazi, ma neppure lo vieta (a patto che – si veda l'articolo 20.2 – non si superi il 10% del totale.

I comuni che hanno riservato il 10 per cento degli spazi totali per l'affissione di manifesti ai soggetti di cui all'articolo 20, o quelli che intendono riservarli per motivi attinenti ai principi ispiratori dei loro piani generali degli impianti pubblicitari, possono continuare a disporre di spazi esenti dal diritto sulle pubbliche affissioni, comunque in misura non superiore alla predetta percentuale del 10 per cento.

Il Regolamento pubblicato sul sito istituzionale del Comune è del 1996.

A oggi sono tanti i manifesti di diversa natura (commerciali e non) affissi al di fuori delle plance. «Lo può vedere chiunque – ha aggiunto Roccia –. E chiunque può chiedersi come mai hanno coperto solo i miei manifesti».

In rete la solidarietà di numerosi cittadini nei confronti del tipografo siniscolese.

«Azione discutibile da parte della ditta» è il commento degli esponenti delle opposizioni. «Chiederemo che il sindaco relazioni in Consiglio, anche in riferimento alla gestione complessiva del servizio».

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