«Lei è Roccia? Abbiamo già avuto una discussione telefonica, piuttosto sgarbata direi». È iniziato con queste asserzioni, pronunciate dal responsabile della C&C Michele Calò dopo il giro di presentazioni di rito, l'incontro organizzato dall'amministrazione comunale sul tema delle affissioni dei manifesti funebri e sulla corresponsione del diritto d'urgenza. «Sgarbata da parte sua», la risposta del tipografo obiettore che da tempo rifiuta di far pagare ai cittadini la maggiorazione prevista per alcune fattispecie dall'articolo 22.9. La tensione è culminata nell'abbandono dell'aula da parte di Roccia, redarguito per aver attivato («per tutelarmi») la registrazione audio della seduta «senza chiedere il consenso», come dichiarato dal sindaco Gianluigi Farris e dalla responsabile dell'area Tributi e patrimonio Donatella Pipere.
All'incontro erano presenti anche il responsabile dell'area Vigilanza Francesco Piredda, l'assessora del Bilancio Paola Pipere, i titolari di alcune tipografie siniscolesi e delle agenzie funebri.
Normativa alla mano, Calò ha illustrato alcuni articoli del decreto 507/93 relativi alla riduzione dell'importo per le affissioni dei necrologi murari e alle sanzioni. Nel dettaglio il 19, il 20 e il 24. Interpellato sul comma 9 dell'articolo 22, quello secondo il quale «per le affissioni richieste per il giorno in cui è stato consegnato il materiale da affiggere od entro i due giorni successivi, se trattasi di affissioni di contenuto commerciale, ovvero per le ore notturne dalle 20 alle 7 o nei giorni festivi, è dovuta la maggiorazione del 10 per cento del diritto», Calò (all'unisono con Donatella Pipere e Piredda) ha dato la propria interpretazione che dovrebbe dare torto alla scelta di Roccia: il diritto d'urgenza si paga «per le affissioni richieste per il giorno in cui è stato consegnato il materiale».
Dunque la particella «ovvero» che anticipa la fascia oraria «dalle 20 alle 7» e i «giorni festivi», non sarebbe, a detta loro, disgiuntiva. Stando a questa interpretazione, gli unici manifesti funebri che non dovrebbero subire tale maggiorazione sarebbero quelli con richieste di affissione per i giorni successivi, fattispecie che può verificarsi nelle comunicazioni relative ai trigesimi o agli anniversari.
L'incontro ha manifestato l'inconciliabilità tra le posizioni del titolare della tipografia “Arti grafiche” e la ditta concessionaria C&C. «Se Roccia continua a non conformarsi alle norme – ha dichiarato Calò – noi continueremo ad applicare la banda recante la scritta “affissione abusiva”». Posizione poi rientrata a seguito dell'invito del sindaco Farris a non procedere con tale pratica: «Qui c'è il comandante dei vigili, lasci che siano loro ad agire».
«Siniscola – ha asserito l'assessora Pipere – è un paese anarchico e chi cerca di far rispettare le norme passa come il cattivo di turno». «Vi sembra giusto – ha aggiunto Farris rivolgendosi agli addetti ai lavori in cerca di lumi sul da farsi – che alcuni paghino e altri no? La faccia ce l'ho messa io, con alcuni dolenti e con altre tipografie che oggi nemmeno ci sono».
Affrontata anche la questione della percentuale (tetto massimo 10%) degli spazi per le affissioni dirette nelle quali non si paga il diritto d'urgenza per gli annunci mortuari. Per Calò «chi ne vuole usufruire deve chiedere un'autorizzazione e montare i propri impianti». Ma tali disposizioni (articolo 20.2) sono entrate in vigore il primo gennaio del 2008; il regolamento comunale è del 1996. Occorre quindi, come confermato da Donatella Pipere, «un dispositivo aggiuntivo».