La Caletta, pescherecci e motonavi turistiche nella darsena. Amministratori, pescatori e Guardia costiera lavorano a una soluzione per l'estate 2018

Mauro Piredda
14/05/2017
Attualità
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La Caletta. Per i pescatori che occupano con i loro mezzi la darsena del porto di La Caletta «il problema va avanti da circa sei anni». Con l'avvicinarsi dell'estate e l'inizio dell'attività escursionistca nelle acque del litorale orientale, una parte della banchina posta tra i moli di sottoflutto e sovraflutto farà da base anche per questa stagione a tre motonavi per il trasporto dei passeggeri.

«È una banchina lunga 106 metri – ha dichiarato Francesco Loi, uno dei lavoratori del settore ittico – e le imbarcazioni che a breve la occuperanno sono di circa 30 metri ciascuna. In estate, quindi, quello spazio ci è di fatto interdetto».

Da qualche giorno, in attesa dell'arrivo delle barche citate, i pescherecci hanno dovuto liberare quell'area. «Ora – ha proseguito il pescatore – i nostri mezzi, siano essi per pesca a strascico o con tramaglio, sono pressoché attaccati l'un l'altro con un ridottissimo spazio di manovra».

Alcune disavventure hanno caratterizzato il suo racconto: «Il Pellicano – ha aggiunto Loi parlando del suo peschereccio – staziona nei pressi del distributore del gasolio. L'anno scorso, durante un'operazione di rifornimento, qualcuno si è sbattuto involontariamente alla prua provocando qualche danno».

La possibilità di posizionare i mezzi in modo perpendicolare al molo non parrebbe alla portata. «Manca – secondo Loi – un sistema di sicurezza tale da poter farci optare per questa soluzione».

L'altra ipotesi caldeggiata dai pescatori è quella di far posizionare le motonavi turistiche nei pressi del molo di sovraflutto. «Lì ci sono oltre 200 metri di banchina, basterebbe posizionare alcune colonnine per l'erogazione dell'acqua e dell'elettricità al fine di soddisfare le loro esigenze».

Per Loi e colleghi «tutti devono lavorare, noi pescatori non siamo contro il turismo, soprattutto se gli operatori di tale settore contribuiscono alle casse dei Comuni di Siniscola e Posada. Ma noi operiamo qua da diversi decenni e auspichiamo si trovi una soluzione».

Con il fine di trovare una soluzione, il comandante dell'ufficio marittimo Mario Cubeddu ha convocato un incontro tenutosi giovedì pomeriggio. Al vertice hanno preso parte i sindaci di Siniscola e Posada (Gian Luigi Farris e Roberto Tola), i rispettivi assessori competenti (Angela Bulla e Maurizio Ventroni) e tre pescatori in rappresentanza di tre cooperative (Loi, Giovanni Vitiello e Antonio Mereu) .

Nulla cambia per la stagione turistica alle porte. Ma, stando a quanto dichiarato dalle parti, si terranno nel prossimo periodo una serie di ulteriori interlocuzioni con il fine di trovare una soluzione per gli anni a venire. Previsti, come confermato dagli assessori, alcuni «studi sulle correnti marine» per verificare la disposizione dei pescherecci «ad andana», sebbene i pescatori continuino a nutrire una serie di riserve, anche in merito ai limiti derivanti dai motori delle imbarcazioni. «Le nostre - hanno dichiarato Loi, Vitiello e Mereu - non sono mezzi da diporto. Basti pensare che a Ottiolu siamo supportati da alcuni gommoni durante le fasi di manovra».

Per i lavoratori del settore ittico la soluzione continua ad essere il trasferimento delle motonavi passeggeri presso la banchina del molo di sovraflutto. Bulla e Ventroni hanno comunque spiegato che, attualmente, tale area è priva delle colonnine dell'energia elettrica e dell'acqua. «Mancano anche le bitte e l'illuminazione pubblica», ha aggiunto il comandante Mario Cubeddu.

Inoltre, come confermato dagli esponenti delle giunte Farris e Tola, «quell'area è del demanio».

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