Il sindaco Gian Luigi Farris lo ha ribadito ieri ai microfoni di Siniscola Notizie, a seguito del plico intimidatorio rilasciato all'ingresso del municipio: «Non riesco a focalizzare l'origine di tutto ciò». La lettera a lui indirizzata arriva a poco meno di un mese dal ritrovamento del finto ordigno.
La condanna del gesto è arrivata dai partiti e dalle individualità indipendenti del centrosinistra, al governo della città fino all'anno scorso («Condanniamo qualsiasi atto di violenza», ha dichiarato l'ex sindaco Rocco Celentano). Gli stessi hanno voluto ribadire alcuni concetti in merito alla questione tasse che, nei giorni scorsi, è stata mediaticamente collegata al finto ordigno posizionato all'ingresso del Teo Bar il 28 aprile.
«Al sindaco ed al suo assessore al Bilancio - si legge nella nota - occorre spiegare che esiste una differenza sostanziale tra chi evade le tasse e chi invece le dichiara ma non le paga. Il primo, l'evasore, le tasse non le paga perché volontariamente non le dichiara: nasconde il suo reddito ed i suoi beni all'ente impositore; è sconosciuto al fisco; non ha mai accatastato la sua casa; ha dichiarato una superficie catastale inferiore a quella reale; non emette scontrini fiscali, fatture etc. Quando il Sindaco parla di 6.000.000 di euro di crediti probabilmente parla dei debiti degli onesti. I veri evasori continuano a dormire sonni tranquilli perché il Comune nei loro confronti non sta compiendo alcuna attività di accertamento, nessuna azione mirata per stanarli e portarli allo scoperto. Le ganasce fiscali e le altre azioni esecutive invece sono compiute a scapito degli onesti che non riescono a pagare a causa della crisi e della disoccupazione».
Quanto alle politiche di recupero «vorremmo sapere quanto è stato incassato fino ad ora dalla lotta all'evasione, se sono stati emessi avvisi di accertamento nell'anno 2017, se sono state compiute azioni volte all'emersione di evasori. Questa informazione è molto importante perché con la lotta all'evasione si è previsto di coprire spese per 1.600.000 euro. In caso di mancato incasso o accertamento di tali somme, il Comune non solo non sarebbe in grado di conseguire gli Equilibri di Bilancio, ma si troverebbe a dover coprire un buco di 1.600.000 euro e nutriamo il vago sospetto che a pagare saranno sempre i soliti».
Sui 6 milioni di crediti citati nelle recenti cronache, Pd, Psi e indipendenti hanno affermato che «dal Rendiconto 2016 emergono effettivamente residui attivi per imposte e tasse per € 5.771.118,63. Ma dal dettaglio dei residui allegato alla delibera di Giunta n. 54 del 11/05/2017, si capisce subito che quasi la metà di tutti questi crediti è stata accumulata da questa Giunta in nemmeno un anno di governo».
Sindaco e maggioranza – sempre secondo il centrosinistra – «omettono di fornire alcuna risposta sull'abbassamento delle tasse, sull'acqua, sull'occupazione, sulla legalità degli atti, sulla trasparenza delle scelte. Le sue mancanze sono sotto gli occhi di tutti, perché da posizioni populiste è passato all'assunzione di posizioni vessatorie sulla popolazione con l'aumento delle tasse».
Quanto al servizio televisivo andato in onda il 19 maggio, l'ex maggioranza siniscolese ha dichiarato di non essere stata convinta dalle dichiarazioni successive del primo cittadino. «Come al solito - si legge - s’affretta a smentire e negare l'evidenza», ma a precise domande avrebbe dovuto rispondere: “Non esageriamo, le tasse non c'entrano con l'attentato”; “Non è vero che gli abitanti di Siniscola non pagano le tasse, ci sono cittadini evasori, ma la maggioranza dei cittadini è onesta”. Invece ha avvallato il messaggio che veniva trasmesso. Ci chiediamo chi abbia chiamato l'emittente nazionale per fare un simile servizio. Lo chiediamo al sindaco, e gli chiediamo anche perché non ha smentito la tesi sostenuta nei quotidiani all'indomani del (primo, Ndr) atto intimidatorio. La pretesa di porre in relazione l'attentato subito dal sindaco con il finto ordigno, al fatto che la metà dei cittadini di Siniscola, secondo quanto lasciava intendere il servizio di LA7, non pagano le imposte è del tutto illogica se non spregiudicata. Se il Sindaco è a conoscenza di elementi che fanno presumere la correlazione tra l'evasione fiscale e l'intimidazione subita dovrebbe portarli a conoscenza degli organi inquirenti».