Atti intimidatori, Zente Nova-UpS: «Li condanniamo, ma niente bavaglio all'opposizione»

Mauro Piredda
30/05/2017
Attualità
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«Condanniamo le minacce al sindaco, comunque e a prescindere dal destinatario, così come condanniamo la calunnia e la diffamazione che, per definizione, è sempre gratuita. Anche la calunnia, per chi la subisce, ha il sapore di un attentato: quello alla dignità e alla vita della persona. Perché la calunnia semina il dubbio e può diventare un'etichetta estesa nel tempo». È quanto si legge in una nota del gruppo consiliare Zente Nova – Unione per Siniscola in riferimento al dibattito successivo all'ultimo atto intimidatorio subito dal sindaco Farris.

Nello stesso documento, il gruppo consiliare ha riportato quanto sarebbe accaduto nell'edificio comunale il giorno stesso del rinvenimento del plico minatorio. «Il consigliere Nino Fronteddu - si legge - che si trovava in Comune per degli impegni di lavoro, si è avvicinato al sindaco per chiedere e portare solidarietà. Davanti ai presenti, il sindaco ha detto che non voleva parlare con la minoranza e a Nino ha precisato di smetterla di fomentare e aizzare la gente, cioè, accusando/trovando un nesso tra quelle minacce e l'azione democratica dell'opposizione».

«Nulla – prosegue la nota di Zn-UpS – può giustificare queste insinuazioni infamanti e gratuite, nemmeno l'essere vittima di minacce. Allora, pensiamo che in realtà, dietro queste esternazioni, il problema sia un altro: assenza di spessore umano e opportunismo, probabilmente, per mascherare qualche rogna della Giunta, nonché il loro dolce far niente sotto il profilo politico. Altresì, secondo la logica del “o con noi o contro di noi”, prendiamo atto che, da parte di Tardelli e di altri esponenti della Giunta, vi sia il tentativo di approfittare di un brutto fatto di cronaca per criminalizzare il dissenso democratico e mettere il bavaglio all’opposizione».

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