Il due settembre del 1937, esattamente ottanta anni fa, Felice Armando Giacobbe salpò da Santa Lucia con un duplice obiettivo: evitare le persecuzioni del regime fascista e unirsi agli internazionalisti che in terra iberica lottavano contro l’avanzata di Franco.
Dino, questo il nome attraverso il quale era noto il sardista dorgalese di nascita, portava avanti «opera continua di propaganda e di organizzazione». Parole che provengono da una sentenza del Tribunale penale di Nuoro del 1923 e che Marina Moncelsi ha riportato ne “L’antifascismo nuorese”, appendice al libro su Diddinu Chironi pubblicato due anni fa e presentato anche a Siniscola.
La sua commemorazione nel borgo costiero era stata originariamente proposta dall'Istasac (Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna centrale) per il mese di luglio, data la presenza in Sardegna della figlia Maria.
La questione va avanti da tempo, esattamente dal 18 marzo, data nella quale Moncelsi, in qualità di presidente dell’Istasac, inviò una prima lettera al sindaco Gian Luigi Farris e all’assessora della Cultura Paola Fadda. Chiesti ai due esponenti dell’esecutivo «l’autorizzazione e il sostegno» all’apposizione di una targa nella “spiaggia delle barche” «individuando un punto visibile e quanto necessario per la sua collocazione». Altre lettere furono inviate il 9 e il 27 maggio. «Nessun cenno di risposta», è quanto ha affermato Moncelsi.
Il Consiglio comunale di Siniscola affrontò l’argomento due volte. La prima il 28 giugno, con l’interrogazione di Lucio Carta.
«Noi – questa la risposta di Fadda durante la prima seduta – abbiamo interloquito con la signora Moncelsi nel mese di gennaio, e nonostante lei avesse espresso nei miei confronti delle espressioni molto negative (in riferimento ai commenti sulla "questione Predappio", Ndr), ho fatto in modo di dimenticare. Mi ha parlato di questa targa ma sto aspettando che mi chiami».
La seconda il 22 agosto, con l’intervento di Antonio Satta, in concomitanza con la lettera di Moncelsi pubblicata su La Nuova Sardegna. «Io – ancora Fadda – ho parlato direttamente con Rita Ogno, la figlia di Domenico, il pescatore che aiutò Giacobbe a partire. In Giunta avevamo pensato di mettere la targa davanti alla casa degli Ogno e non nella spiaggia delle barche, ma Rita mi ha riferito che ciò non andava bene a Moncelsi. Ne avremmo comunque riparlato a settembre e quindi non capisco la lettera dell’amica Marina: forse voleva che le dessi una risposta scritta».
«Non corrisponde al vero – è quanto affermato da Moncelsi recentemente – quanto dichiarato dall'assessora circa la mia contrarietà all’apposizione della targa nella casa degli Ogno. Né Rita si è sognata di dire tali parole all'assessora. Siamo stati noi dell’Istasac a dire che, qualora il Comue non avesse risposto, avremmo potuto metterla in prossimità della dimora dei pescatori che aiutarono Giacobbe. Nel frattempo il tempo è trascorso e tutte le date sono saltate».
La commemorazione, nelle intenzione dell'Istasac, si terrà comunque: «La faremo entro settembre - è quanto dichiarato -, con o senza il Comune di Siniscola».