Si è tenuto domenica 24, presso la chiesa del borgo costiero siniscolese, il convegno “Santa Lucia: paesaggi e passaggi”, un appuntamento pensato come l’inizio di una rassegna biennale di studi destinata alla ricerca sul rapporto tra mare e territorio, sull'entroterra e le relazioni nella costa orientale.
L’iniziativa, promossa dal Centro studi Luigi Oggiano e dalle associazioni Siniscola 90 e Spiaggia delle barche con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Siniscola, si è sviluppata nell’arco dell’intera giornata con due sessioni di studio.
Protagoniste della prima la ricerca storica e archeologica. I lavori, introdotti da Pietro Bellu, sono stati coordinati da Antonello Pipere e hanno visto la partecipazione di diversi relatori quali Antonietta Boninu (“Dal reperto al paesaggio, percorsi in costruzione a S. Lucia”), Italo Deledda (“Il giudicato della Gallura meridionale intorno all'anno Mille”) e Giacomo Floris (“La Baronia di Posada e la presa del feudo”). Rinviato al pomeriggio l’intervento di Michele Carta (“Il culto di Santa Lucia nella diocesi di Galtellì”).
Nella seconda sessione, coordinata da Giovanni Pigozzi, ha preso la parola Bachisio Bandinu con un excursus sul turismo in Sardegna (lo sviluppo di Santa Lucia, come ricordato da Antonello Pipere, «è esemplare in quanto non accelerato, né imposto dall’esterno»). Intervenuti anche Vittorio Sella, con una lectio sulla torre di Santa Lucia nei Pregoni del governo sabaudo, e il sindaco siniscolese Gian Luigi Farris, con un riferimento alle problematiche relative alla macchina amministrativa e alle azioni del suo esecutivo.
Nelle parole di Pipere, uno dei nove membri del comitato scientifico che ha curato la manifestazione, «si è registrata una grande partecipazione sintomatica di un grande bisogno di cultura e di eventi di qualità».
Elogiata la «sinergia tra le diverse associazioni che hanno lavorato a stretto contatto per portare a termine l'obiettivo».
I contributi saranno successivamente pubblicati in un volume della serie "Quaderni del Centro studi Luigi Oggiano.
A margine del convegno, presso le “cumbèssias” della chesa, i partecipanti hanno potuto ammirare le riproduzioni di alcuni nuraghi realizzati da Ignazio Mele di Norbello. Protagoniste dell'esposizione le miniature delle opere Loelle (Buddusò), Serbissi (Osini), Is Paras (Isili), Santa Barbara (Villanova Truscedu e Macomer), Iloi (Sedilo), Porcarzos (Borore), Nuracale (Scano Montiferro), Miuddu (Birori), Orolio (Silanus), Santu Antine (Torralba) e Palmavera (Alghero). La mostra sarà aperta al pubblico fino al 1 ottobre.
Mele ha iniziato il lavoro di riproduzione dei nuraghi nel 2005. «I modelli - ha dichiarato - sono costruiti con lo stesso materiale delle opere originali».