No una de mancu sui programmi di screening: «Chiediamo a nome di tutte le donne che vengano immediatamente riattivati»

Gianfranca Orunesu
06/10/2017
Attualità
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Il gruppo No Una De Mancu di Siniscola interviene in merito alla «avvenuta interruzione, da parte della ATS di Nuoro, dello screening per il tumore al seno ed il tumore della cervice uterina».

«Fa sorridere - è quanto si legge nel comunicato - leggere nella pagina web dell'azienda come viene presentato il programma di prevenzione e poi, quando si va a telefonare al numero verde li indicato, ci viene risposto che il programma è in fase di ristrutturazione. Quali siano realmente le difficoltà che hanno portato al blocco del programma da almeno 6 mesi non le conosciamo, ma sappiamo però che programmi di screening organizzato non sono semplicemente interventi sanitari ma interventi di sanità pubblica. L'attività screening è infatti compresa nei Livelli essenziali di assistenza, l'insieme delle prestazioni sanitarie che, su tutto il territorio nazionale, vengono offerte ai cittadini. Ciò conferisce ai programmi di screening organizzato un'ulteriore caratteristica: l'offerta deve essere adeguata a fare in modo che differenze di status presenti nella società non si ripercuotono sulla fruibilità di questo diritto. Sappiamo benissimo quanto una diagnosi precoce possa salvare la vita umana e quanto sia importante che questi programmi non vengano mai interrotti. Sei mesi, un mese possono salvare vite umane».

Citata anche «una indagine del Centro epidemiologico della ASL di Nuoro». No una de mancu sostiene che in tale ricerca «è stato rilevato che la più alta mortalità per questo tumore negli ultimi 5 anni, dal 2011 al 2015, è stata soprattutto nel distretto di Siniscola e non negli altri distretti della ASSL di Nuoro. Il fatto che negli ultimi anni la mortalità per questo tumore sia inferiore nella zona di Macomer rispetto a tutte le altre zone della ASL ha un significato importante: significa che sono state di numero maggiore le donne che hanno effettuato mammografie a scopo preventivo sia in screening che fuori screening mammografico e per questi motivi si sono avute tante diagnosi precoci di tumore del seno che hanno aumentato il numero di casi di incidenza ma hanno salvato la vita di tante donne. Se nel Distretto di Siniscola si rileva una più alta mortalità per tumore al seno rispetto agli altri distretti la causa potrebbe essere dovuta al fatto che molte donne nel distretto di Siniscola non hanno eseguito mammografie a scopo preventivo. Potrebbe in questo caso influire una ridotta attività di prevenzione. Per questi motivi è necessario sia riattivare subito lo screening mammografico che disporre la possibilità di effettuare mammografie nel distretto di Siniscola anche fuori screening».

Indicata anche l'importanza dello «screening della cervice che determina la prevenzione del tumore al collo dell’utero. Lo screening cervicale per la prevenzione del tumore del collo dell'utero si basa sull'esecuzione di un prelievo cervico-vaginale sia per effettuare l’esame citologico (Pap-test) sia per la ricerca del Papillomavirus (test HPV). Il pap test è in grado di individuare eventuali lesioni precancerose già presenti, mentre il test HPV rileva la presenza dei virus del Papilloma che possono provocare nel tempo queste lesioni».

Richiesta «immediatamente», «a nome di tutte le donne», la riattivazione dei programmi screening: «Non si può pensare di risparmiare a scapito della nostra vita. È necessaria una continua informazione, sensibilizzazione, prevenzione».

La nota termina con alcuni dati statistici: «Nella ASL di Nuoro vi sono attualmente 20.000 donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni che devono essere invitate a controllo una volta nell'arco di due anni per sottoporsi all'esame radiologico o mammografico, mentre abbiamo 44964 donne di età compresa fra i 25 e i 64 anni che devono eseguire il pap-test almeno una volta ogni tre anni».

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