Rifiuti, la «Cittadina attiva» Patrizia Tola critica l'operato della Giunta

Mauro Piredda
03/01/2018
Attualità
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Il comitato «Cittadini attivi», dalla fine del 2014, si contraddistinse come soggettività extraconsiliare dell’agorà politica siniscolese opponendosi alle scelte della Giunta Celentano in tema di tasse e rifiuti. Manifestazioni di piazza, occupazione dell’aula consiliare, tavoli di trattativa e contestazioni di stampo situazionista (come il coro dei colpi di tosse che si sovrappose all’illustrazione della rimodulazione dell’appalto), ne contraddistinsero l’azione. Oggi, una tra le attiviste di quell’esperienza, ritorna sulla questione.

«La Befana Tardelliana - ha dichiarato la commerciante Patrizia Tola - tira fuori dalla sua calza una diminuzione dei servizi per il cittadino, per i ristoranti, bar e strutture ricettive: la raccolta del secco verrà fatta solo un giorno alla settimana anziché due rispetto agli anni precedenti; nel periodo estivo l’umido non verrà ritirato tutti i giorni ma tre volte a settimana sia per le utenze domestiche che per quelle ricettive così anche il vetro per le utenze specifiche; gli indumenti non verranno più ritirati il primo lunedì del mese ma dovranno essere recapitati all’eco-centro sito in zona industriale molto distante dal centro abitato, perciò creerà disservizi agli utenti non automuniti. Queste restrizioni creeranno oltretutto una diminuzione delle assunzioni nel periodo estivo degli addetti alla raccolta, incrementando la disoccupazione».

Secondo Tola, «due anni sono trascorsi dalla manifestazione in piazza di 3000 cittadini che chiedevano alla Giunta Celentano di dimettersi per il caro tributi. Mai si era vista una manifestazione così forte, dicono gli anziani del paese. Poche persone, di buona volontà, sono riuscite a smuovere le coscienze dei loro concittadini facendoli uscire dall’omertà delle loro abitazioni, dalle lamentele risuonanti dentro le mura domestiche o locali commerciali e portarli in piazza ad urlare le loro esigenze e i loro malcontenti. Tutte le attività commerciali chiuse, anche quelle di generi alimentari, panifici, distributori di benzina, farmacie, bar. Tutti hanno aderito. Promesse di rimodulazione del contratto si sono sprecate in campagna elettorale e nei banchi del comune in fase di occupazione: promesse di riduzione dei tributi locali; promesse di telecamere nei consigli comunali; frasi ad effetto si son lette nei giornali e sui social. È abbastanza chiaro che, a distanza di due anni, le promesse e le belle parole sono rimaste tali, come è abbastanza chiaro che, anche la nuova amministrazione, avvantaggiata da quella manifestazione, non hai mai tenuto conto della volontà della popolazione».

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