Emergenza casa, continua la ricerca di Fernanda Caria. «I miei figli patiscono il freddo e assumono continuamente medicine»

Gianfranca Orunesu
07/02/2014
Attualità
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Ancora difficoltà nella vicenda riguardante l'emergenza abitativa di Fernanda Caria, il suo compagno e i suoi quattro bimbi. «Ancora oggi, dopo quasi 80 giorni dalla catastrofe ambientale che ha colpito tutta la Sardegna, tantissime famiglie e purtroppo anche la mia, la situazione è sempre uguale» spiega con rammarico Nanda. Con una delibera, la Giunta aveva stanziato 4000euro per l'emergenza abitativa della signora e della sua famiglia. «Quella cifra dovrebbe servire a coprire un anno di affitto privato per una cifra di 300 euro mensili. Ma per una casa adatta ad ospitare 6 persone, il canone oscilla intorno alle 400/500 euro. E anche quando trovo un'abitazione (comunque troppo piccola per il  mio nucleo familiare)  il cui affitto rientra nelle 300 euro mensili, è mortificante sentirmi dire direttamente no, oppure che c'è già una trattativa in corso con altre persone, o ancora mi si domanda che lavoro facciamo. E ovviamente, con sincerità, spiego che non lavoriamo ma che per un anno l'affitto è garantito dal Comune: basta osservare le loro facce per comprendere che la successiva frase “Le faremo sapere” è in realtà un no. Ma io li capisco. Anche io ci penserei due volte prima di affittare una casa a persone che non offrono garanzie». La signora continua ad affrontare i problemi di salute che colpiscono lei e i suoi figli: «Sto realmente male, assumo medicine prima per una cosa, e poi per un'altra. I miei figli patiscono il freddo, si sottopongono a continui cicli di aerosol e sciroppi per la tosse. Ogni pochi giorni devo acquistare medicinali; sino ad ora ho sempre fatto tutto, in maniera onesta e legale ma con zero risultati».

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