S'ena 'e s'achita, il dibattito sulla gestione del servizo idrico arriva in Consiglio

Mauro Piredda
03/02/2018
Attualità
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Una lunga ricostruzione storica, dal 2010 fino a oggi, ha caratterizzato il dibattito consiliare di mercoledì pomeriggio sulla gestione del servizio idrico nella borgata costiera di “S’ena ‘e s’achita”, località interessata da ingenti perdite e da chiusure del contatore master e dell'erogazione. Con disagi anche in bolletta.

È stato l’assessore dei Lavori pubblici, Marco Fadda, a relazionare a seguito della richiesta di discussione avanzata dalle opposizioni. «Una situazione – così il vicesindaco – che poteva essere evitata qualche anno fa». L’excursus storico è partito dal 26 gennaio del 2010, quando, con il fine di completare le opere di urbanizzazione primaria, fu firmata la convenzione tra il Comune e il presidente della cooperativa che riuniva i soci proprietari degli appartamenti.

Citati anche il deposito della relazione e del certificato del collaudo (avvenuto il 31 luglio 2014) e la comunicazione inoltrata due giorni dopo dall’Ente locale all’Autorità d’ambito («dette opere vengano consegnate ad Abbanoa, appena acquisite»). «I problemi – ha affermato Fadda – iniziano da questo momento, perché con nota inviata il 14 novembre, prima che il Comune prendesse a carico la rete, Abbanoa dichiarava che era stato fatto un collaudo senza le prove di pressione».

Nella stessa nota si parlava di «vetustà delle condotte distributrici» citando il polietilene quale «materiale di realizzazione». «Abbanoa – ha proseguito Fadda – chiariva, quindi, che mai avrebbe preso in gestione quelle opere».

Ricordata anche una successiva nota (del giugno 2015) attraverso la quale Abbanoa aveva disconosciuto «gli effetti» dell’atto di cessione al Comune delle opere di urbanizzazione primaria considerando «la Cooperativa quale titolare delle infrastrutture».

Su questo passaggio è intervenuto il consigliere di Zente Nova, Antonio Satta, secondo il quale «Abbanoa non è nessuno per disconoscere un atto, tanto più se comunica soltanto due anni dopo gli esiti delle attività di verifica al collaudatore. Il Comune non subisca i diktat del gestore e se ci sono delle perdite, anziché non agire per mancanza di competenze (in risposta al sindaco Farris, ndr), proceda con delle diffide di fronte alle quali, o si adempie o si risponde per iscritto».

«Quella rete risale agli anni ‘90 – ha aggiunto Franca Pau (Identità e rinnovamento) – e allora non c’erano le norme tecniche del 2014».

«Abbanoa – ha tuonato Lucio Carta (Siniscola insieme) – contesta questa lottizzazione, ma non mi contesta le altre dove sono mancate le prove di pressione. Si penalizza così una porzione di territorio».

Attualmente il piano di investimento per garantire la funzionalità in esercizio della rete è stimato oltre il milione e 200mila euro. Cifra che, come ribadito da Fadda in Consiglio, «non possiamo comunque accollarci. Oggi stiamo facendo quello che si doveva fare nel 2015, anziché ignorare il problema. Stiamo interloquendo con Egas e Abbanoa per ridimensionare il piano di investimenti anche alla luce del budget di Egas da poter destinare alle borgate marine, e quindi anche per S'ena 'e s'achita».

Durante il Consiglio comunale hanno preso la parola il dottor Franco Floris e una cittadina siniscolese residente nella borgata. Il primo, intervenendo in tema di salute pubblica, ha chiesto controlli dell'acqua (tramite un laboratorio autorizzato da giudice) anche durante i periodi nei quali è considerata potabile. La seconda ha paventato una certa distanza tra la politica e la borgata «dato che le utenze sono quasi tutte nuoresi e dunque S'ena 'e s'achita non rappresenta un bacino di voti».

Fuori dal Consiglio, non essendo più rappresentato a seguito del passaggio del consigliere Lucio Carta al nuovo soggetto politico “Liberi e uguali”, è intervenuto anche il Pd siniscolese. Secondo la segretaria Monica Murgia, «non è ritardando le opere di manutenzione, per mesi e mesi, come nella fattispecie delle perdite idriche, rivendicando una non competenza in merito, che si aiuta la collettività. Anzi, si accresce un disagio e un danno economico alla popolazione del luogo. Non dimenticando che l’acqua è un bene prezioso e come tale va tutelato e preservato, soprattutto in un periodo di siccità come questo».

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