«Salvini non è il nostro leader», sardisti di Siniscola e Posada in disaccordo con il segretario Solinas

Mauro Piredda
18/06/2018
Attualità
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«Riteniamo che il Psd’Az non possa condividere passivamente posizioni populiste e propagandistiche. In questa prospettiva, anche per i sardisti di Siniscola è ben chiaro che Matteo Salvini non è il nostro leader». Con queste parole, gli iscritti della sezione locale “Luisu Ozanu” hanno manifestato disappunto a seguito dell’espulsione dal partito del consigliere regionale Angelo Carta, “reo” di aver criticato l’attuale ministro dell’interno.

Secondo i quattro mori siniscolesi, «in un momento di indebolimento organizzativo del partito sarebbe invece necessario coinvolgere maggiormente i territori nell’idea che il pluralismo costituisca un arricchimento e una risorsa ideale di cui una dirigenza avveduta potrebbe intelligentemente avvalersi per orientare, sul piano dei contenuti sociali, la propria azione».

Stigmatizzate, quindi, «le reazioni autoritarie che limitano le possibilità di dialogo e di confronto dialettico».

In merito alle alleanze, i sardisti di Siniscola (da sempre contrari all’abbraccio con la Lega) continuano a chiedere «perché si sia escluso a priori e senza ragione ogni contatto con i movimenti nazionalitari e indipendentisti, nonostante il segretario Solinas e la sua maggioranza, nella tesi congressuale con cui è stato eletto, sostenesse convinti intendimenti verso la inevitabile costituzione di un tale fronte. Detto questo, bisogna in ogni caso evitare che un’alleanza elettorale possa tradursi in scelte definitive senza il necessario coinvolgimento di tutte le componenti sardiste».

Ribadita, sul tema dell’immigrazione, la necessità di «un’analisi approfondita, da effettuare in seno alle sezioni, ai distretti e al Consiglio Nazionale. Il Psd’Az attende da tempo una caratterizzazione decisa su questo come su altri temi cruciali».

Auspicata, infine, «la ripresa del dialogo democratico, propositivo, e che si possano rivisitare con maggiore ragionevolezza decisioni irrazionali come quelle che hanno determinato l’espulsione del consigliere Carta».

Nei giorni scorsi anche il sindaco di Posada, Roberto Tola, aveva manifestato solidarietà al compagno di partito espulso. Il primo cittadino del centro alto-baroniese, dichiaratosi «allibito» per gli sviluppi interni all'organizzazione nella quale è iscritto fin da quando aveva diciotto anni, ha lamentato il blocco del tesseramento «da due anni».

La stessa federazione di Nuor è attualmente commissariata. In merito all'alleanza con la Lega, partito che Tola ha definito «razzista, populista e xenofobo», a detta del sardista posadino «non è mai stata deliberata e va contro il mandato congressuale».

A breve il Psd'Az dovrebbe riunire il suo Consiglio nazionale che, tra un congresso e l'altro, rappresenta l'organo di elaborazione e definizione delle linee politiche. Ma nessun esponente sardista baroniese ne fa attualmente parte.

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