Da qualche giorno le querce di piazza San Giovanni hanno subito uno sfoltimento che ai più non è passato inosservato. Le tre chiome hanno lasciato il posto a tre tronchi che, come fatto osservare da alcuni cittadini, ben si presterebbero a una rappresentazione della Passione de Nostru Sennore. «Parimos in su Gòlgota», ha infatti affermato un passante osservando il nuovo look della piazza dove sorge la chiesa parrocchiale.
«Abbiamo soltanto potato gli alberi – ha affermato il sindaco Gian Luigi Farris – e le ragioni sono molteplici: innanzitutto occorreva potarle; in secondo luogo tali chiome ospitavano troppi uccelli, con notevoli deiezioni e conseguente disagi. La piazza era continuamente sporca e anche le auto parcheggiate non subivano sorte migliore. Non parliamo poi dei cattivi odori. Si sono lamentati i commercianti e persino il parroco».
Tra i cittadini che invece hanno manifestato contrarietà, vi è chi, come alcuni residenti del centro, parla di «capitozzatura», quando non di «decapitazione»: «La potatura dei lecci – è quanto affermato – andrebbe fatta con periodica rimonda dei rami secchi e l’asportazione di quelli più bassi, non con tagli drastici come questi che potrebbero esporre gli alberi ad attacchi di malattie fungine e a processi di decadimento. Sarebbe invece opportuno occuparsi – hanno proseguito – dei problemi igienico-sanitari presenti proprio nelle adiacenze della piazza, dove ormai persistono due discariche e la presenza di alcune macchine da anni, ora bruciate».
Il primo cittadino ha annunciato anche altre potature nell’immediato: «In via Roma – ha aggiunto –, nei pressi del 118, vi sono piante troppo alte. Interverremo anche lì».