"Nostos Numerozero", a Siniscola la mostra collettiva di "Transhumanza"

Gianfranca Orunesu
19/12/2018
Attualità
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È prevista per il 27 dicembre l'inaugurazione della mostra "Nostos Numerozero" a cura degli artisti del collettivo "Transhumanza".

La tappa siniscolese sarà la prima di un progetto che - come da nota stampa dell'evento - «nasce dall’esigenza di mettere in connessione le zone rurali della Sardegna e la ricerca artistica contemporanea, innescando un cortocircuito tra sperimentazione e tradizione, stimolando nuovi linguaggi e nuovi immaginari».

Citati dagli artisti «i pastori» che «mossi dal ciclo delle stagioni che ne determina i bisogni, attraversano i territori alla ricerca di nuovi pascoli». Da qui «l’impulso naturale a spostarsi, migrare e creare contaminazioni tra diversi mondi. Nostos, in greco antico - aggiungono gli artisti -, era quel termine particolare che indicava il viaggio verso casa. Per gli artisti di Transhumanza, questo è uno dei tanti ritorni a casa: non uno spostamento unidirezionale, ma la circolarità di un moto che prevede un punto di partenza, senza conoscere un punto di arrivo definito».

L'esposizione «è pensata per uno spazio domestico disabitato da diversi anni, una mostra temporanea nata dalla curiosità di immaginare, tramite l’arte, nuova vita e possibilità per questo spazio, riempiendolo di contenuti e rendendolo un luogo aperto per chi decide di esserne fruitore e protagonista».

Questi i diversi linguaggi proposti: «la pittura di Riccardo Camboni, ozierese, (1990), studente all’Accademia Sironi di Sassari; le installazioni ambientali di Alessandra Sarritzu, (1991), originaria di Capoterra, vive e lavora a Bologna dove si laurea in Decorazione Arte e Ambiente e Pittura-Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, le video installazioni di Matteo Orani (1993) cagliaritano di origine, attualmente studente all’Isia di Urbino con una formazione da illustratore; le performance e le installazioni di Ambra Iride Sechi (1992), originaria di Las Plassas e studentessa di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna; e l’opera relazionale di Dario Sanna (1996) originario di Siniscola, vive a Bologna dove studia scultura presso l’Accademia di Belle Arti».

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 30 dicembre in via Leoncavallo 12.

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