"In cust'antica corte cumonale
cantas pantamas de tempus passadu
olminas fortes de bene e de male
in su sambene nostr' an collocadu.
E custa ereditate de gabale
nois chin impinnu amos onoradu
biancu de luche est custu corrale
de sa' idda nostra bene istimadu.
E custu nos est tocadu in sorte
ca nos an affidatu custu situ
pro furare memorias a sa morte.
Meta zente rispost'at a s'invitu
pro torrar a cumone custa corte
de amentos bundante cantaritu."
(Antonio Murru)
Venerdì 15, dalle 18.00, l'Amministrazione comunale e l'Università della terza età inaugureranno "Sa corte cumonale", un nuovo spazio pubblico cittadino nato dalla volontà di recuperare e riutilizzare il cortile interno del vecchio municipio di via Sassari.
«L'abbiamo chiamato così - ha spiegato Antonio Murru dell'Ute - per rimandare, anche nel nome, al concetto di "cumone", comunione e uso civico di un bene comune. Il cortile, dotato di un piccolo palco e di una parete da usare per eventuali proiezioni, può contenere un centinaio di persone e quindi ben si presta a molte attività. Debbo dire che per la nostra associazione è motivo di grande orgoglio essere riusciti a portare a termine questo impegno per la comunità, non chiedendo risorse pubbliche ma mobilitando persone ed aziende del territorio».
Un impegno che nasce da tempo e che si sposa con le modalità di autofinanziamento dell'Ute. «Dal 2010 l'Università della terza età - ha proseguito Murru - non riceve più alcun tipo di contributo pubblico e quindi sopravvive con le quote degli iscritti e quelle dei componenti del Consiglio di amministrazione. In quell'anno avevo pensato di rivolgermi all'Amministrazione Comunale per chiedere non un aiuto finanziario (impossibile stanziare soldi per la cultura in questi periodi di crisi) ma per vedere se c'erano dei locali disponibili per effettuare le nostre attività, offrendo in cambio la nostra collaborazione. Dopo varie insistenze il tutto si è concretizzato con la concessione della Casa Oggiano (in cambio l'Ute assicura l'apertura della Casa due volte la settimana e in occasione di speciali eventi o su richiesta di gruppi e scolaresche) e la concessione dell'Auditorium della Biblioteca per le conferenze del venerdì».
Ma per l'insieme delle attività dell'Ute («tutte svolte su base volontaria dagli insegnanti preposti» ha precisato Murru) servivano altri spazi. «Abbiamo perciò insistito affinché, dopo il trasferimento del Comando dei Vigili urbani, ci fosse concesso di tenere i corsi di intreccio, ceramica e découpage nei locali del vecchio municipio. In cambio ci saremo impegnati al recupero del vecchio cortile interno, per farne una location per eventi culturali, tipo mostre, letture e presentazione di libri, proiezione di film, concerti e, in definitiva, tutta una serie di attività culturali che non trovano spazi adeguati nel nostro paese. Logicamente il tutto sarebbe stato coordinato dall'UTE, ma messo a disposizione delle varie associazioni cittadine. Avevamo un po' scommesso sulla disponibilità di volontari e sul contributo di varie aziende del territorio. Il tutto alla fine si è realizzato per merito di una quindicina di iscritti dell'università e per il contributo di alcune aziende e, per il completamento, anche il contributo del Comune. Non è potuto mancare anche l'apporto finanziario dell'UTE, ma finalmente riusciamo a vedere il risultato. Anche il Tenore Luisu Ozanu, il Coro Montalbo, il sassofonista Elias Lapia ed il pianista Andrea Manca, che si esibiranno all'inaugurazione (dopo i saluti del sindaco Celentano e del presidente dell'Ute, Ndr), fanno parte della schiera di volontari, mentre l'artista Mimmo Bove ci ha regalato la targa in ceramica collocata nel cortile».
Per il Presidente Murru «venerdì si inaugura anche l'esempio di una possibile sinergia delle associazioni con l'amministrazione pubblica, perché non bisogna solo protestare e chiedere ma occorre anche impegnarsi per perseguire il bene di tutta la comunità».
"Sa Corte" prima dei lavori (Foto inviata da Antonio Murru)