«Siamo soddisfatti, la realizzazione di questo evento è stata un'impresa e, sinceramente, non ci aspettavamo che la gente rispondesse in questo modo. Nel nostro piccolo siamo riusciti a promuovere la tradizionale arte panificatrice sarda coinvolgendo adulti e bambini. È un percorso che proseguiremo, anche con la collaborazione dei Comuni limitrofi, e che, utilizzando il nostro grano “Cappelli”, darà certamente i suoi frutti». È quanto dichiarato da Maria Biancu, presidente della Pro Loco siniscolese, in occasione della manifestazione “Pane in festa” tenutasi giovedì 18 agosto presso gli spazi antistanti l'ex Casello del Genio civile e nata da un progetto che ha visto la partecipazione della Regione Sardegna, di Unpli Sardegna, di Laore e il gratuito patrocinio del Comune.
Guidati dalle mani di Norma Argiolas e di Anna Maria Cancedda, «i piccoli panificatori hanno potuto realizzare il loro “pane pintatu”, cuocerlo nel forno elettrico e portarselo a casa». Presenti anche alcune signore siniscolesi che, cinque anni fa, hanno frequentato il corso di panificatzione guidato da Cancedda e realizzato grazie all'Ute. «Far ripartire questi laboratori – ha aggiunto Biancu – è un altro nostro obiettivo, stiamo lavorando per far sì che inizino dal mese di ottobre».
Nel pomeriggio una nuova preparazione di pani tipici ha anticipato la fase di cottura su forno a legna, una struttura mobile realizzata in cemento e mattoni refrattari dalla stessa Pro Loco. «Siamo orgogliosi di questo manufatto – ha concluso Biancu –. Ce lo stanno chiedendo dai Comuni limitrofi e c'è anche la possibilità di portarlo a Reggio Emilia. Sarà sicuramente difficoltoso ma abbiamo studiato tutte le possibilità per fargli varcare il Tirreno».
Alla manifestazione, proseguita in serata con degustazioni e balli sardi, ha partecipato anche il presidente provinciale dell'Unpli, Pier Paolo Soro: «Un plauso alla Pro loco siniscolese – ha dichiarato a Siniscola Notozie – che ha saputo scommettere sul nostro pane coniugando artigianato e turismo. È una tradizione che rischia di scomparire, per questo bisogna investire molte risorse. Il pane è cultura, è crescita, è lavoro».
I pani realizzati saranno a breve esposti nella sede dell'associazione turistica in piazza del Mercato.
La foto n. 21 è di Natalino Carai. Le foto n. 22, 23, 24 e 25 sono di Maria Antonietta Fadda.