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Coldiretti: allarme Imu sui terreni agricoli, intervengano urgentemente Regione e Comuni

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Parte dalle campagne della Sardegna il grido di disperazione delle imprese agricole. Nell’isola che si sta progressivamente spopolando e dove la disoccupazione ha raggiunto cifre da record sia tra i giovani che i meno giovani, dove l’industria sta progressivamente arretrando lasciando attorno il deserto sia dal punto di vista economico che produttivo, questa ulteriore stangata rischia di togliere definitivamente futuro e speranza alla nostra isola.

Il miraggio che l’economia della Sardegna potesse ripartire attraverso lo sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare si allontana in modo definitivo con la tassazione dei terreni agricoli.

Un regalo di Natale che costerà caro a chi la terra la lavora e la custodisce. La modifica dei parametri per le esenzioni, con il passaggio da quello dei terreni svantaggiati e montani a favore della divisione in base all’altimetria dei Comuni colpirà, infatti, diverse aziende agricole.

“La strada indicata è contraddittoria – sostiene il presidente della Coldiretti Battista Cualbu – si parla tanto di difesa del territorio e dell’ambiente, poi però si va a colpire proprio chi con il proprio lavoro, spesso poco retribuito, svolge quel compito a favore di tutti, incuranti del fatto che senza di loro assisteremo ad un abbandono e degrado di fette di terra marginali. Dopo la Comunità europea con il refresh, adesso arriva l’Imu. In pratica – continua Cualbu - si colpiscono quelle aziende che prima venivano indicate a ragione svantaggiate e che ora, solo perché appartengono a Comuni la cui altimetria è sotto i 281 metri dal livello del mare vengono penalizzate. Questa manovra costerà caro direttamente e nell’immediato a chi ora abita la terra ma presto si ritorcerà contro l’intera collettività in termini di costi ambientali, economici e sociali. Potrà portare denari nell’immediato ma porterà certamente desolazione e abbandono dei territori subito dopo”.

“Chiediamo alla Regione Sardegna che si attivi per il riconoscimento della specificità del nostro territorio – propone il direttore regionale della Coldiretti Luca Saba – . Si batta per evidenziare le gravi ripercussioni che lo stato di insularità della nostra regione paga in termini di economia regionale complessiva con la conseguente fortissima migrazione di giovani verso la Penisola".

"Nel frattempo - dice ancora Saba - suggeriamo alle amministrazioni comunali sarde di fare fronte unitario per rivendicare al Governo Nazionale la specificità della Sardegna. Proprio per lo sviluppo dell’agricoltura in futuro è necessario che l’esenzione arrivi almeno per i coltivatori diretti e gli IAP che hanno scelto di rimanere a vivere nelle campagne così come già indicato dalla normativa per i Comuni al di sopra dei 280 metri di altezza”.

E’ incredibile denuncia infine Coldiretti Sardegna come "alcuni Comuni piccolissimi verranno tassati in modo pesantissimo. Quello di Nureci, per esempio, che conta circa 300 abitanti, per lo più anziani e con pochissimi coltivatori diretti subirà una tassazione pari a 18.000 euro circa".

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