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Edilizia popolare e monitoraggio degli alloggi. Le opposizioni diffidano l'Amministrazione e Zente Nova chiama in causa il Vicesindaco

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Per dare attuazione al Decreto regionale dell’Assessorato ai Lavori Pubblici (risalente allo scorso febbraio) volto a destinare un alloggio popolare ad una famiglia siniscolese, ma anche per attivare un monitoraggio degli alloggi popolari di proprietà dell’Area, i Consiglieri dei diversi gruppi di opposizione hanno recentemente presentato una diffida all’Amministrazione di Siniscola nella persona del Sindaco, all’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici, alla Direzione generale regionale dei Lavori Pubblici nonchè all’AREA regionale e nuorese. Nello specifico, l'obiettivo è quello di capire «se nel comune di Siniscola esistono situazioni nelle quali qualcuno ha ceduto tutto o in parte l’alloggio a terzi in violazione del divieto sancito dall’art. 1594 c.c. di sublocare l’alloggio» e «se vi sono alloggi che seppur assegnati non sono abitati stabilmente».
«Non una “caccia alle streghe”», come sottolineato dal gruppo Zente Nova nel suo ultimo comunicato, ma «la ricerca di un alloggio che non serve a chi se lo ritrova comunque assegnato». Da quando sono emerse diverse emergenze abitative, da più parti ci si chiede infatti se vi siano cittadini residenti in alloggi ERP pur possedendo altre case.
Dito puntato contro l'Amministrazione ma sopratutto contro il Vicesindaco («nonché Assessore ai LL.PP., nonché Presidente del Consiglio provinciale, nonché ex sindacalista, nonché esponente dell’Assemblea regionale del Pd» ribadisce Zente Nova) Lucio Carta. «Proprio da lui che abita in una casa popolare - si legge nella nota - ci saremmo aspettati un maggior interesse e sensibilità alle nostre richieste in favore di una famiglia disagiata siniscolese e di un monitoraggio mirato a risolvere questa e altre situazioni».
Zente Nova cita inoltre la proposta di Delibera (la n. 50) presentata dalla Giunta durante il consiglio del 27 novembre 2014 (poi sospeso data l'assenza del numero legale). In quel documento, come sostiene il movimento , «si parla di far acquisire all’Area alcune aree comunali per far sì che poi alcuni possano riscattarsi la casa popolare». Per il gruppo del consigliere Satta «tra questi potenziali “alcuni”, c’è il Vicesindaco Lucio Carta che, fra l’altro, per buon gusto avrebbe potuto fare a meno di partecipare a una discussione nella quale era portatore di un interesse diretto».
«La cosa che ci lascia perplessi - conclude il comunicato - è che a distanza di un anno dalla nostra battaglia sulle case popolari, in qualità di esponente della Giunta, lui si sia interessato solo alla Delibera di cui sopra. Detto questo, nei prossimi giorni presenteremo un accesso agli atti alla Ras, all’Area e al Comune per capire che cosa hanno mai fatto rispetto agli obblighi di legge che noi abbiamo sollevato».

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