Una serrata con manifestazione il 4 dicembre, un Consiglio comunale come mai se ne erano visti il 10 dello stesso mese e, in gennaio, due tavoli di lavoro tra Amministrazione e Comitato cittadini attivi di Siniscola. Ma nulla di definitivo, con due proposte che non fanno sintesi (una riduzione dell'imposizione Tasi del 24% proposta dal Comune contro quella del 35% proposta dal Comitato) e le polemiche che non accennano a placarsi.
Non mancano infatti le critiche dai banchi delle opposizioni.
Per Zente Nova «da quel 4 dicembre e dal Consiglio comunale alla Poa nulla è cambiato». Il gruppo del consigliere Satta sottolinea che «la Giunta Celentano non ha voglia né intenzione di ragionare sulle istanze promosse dai cittadini» proponendo «solo l’azzeramento dell’ultimo aumento della Tari senza entrare nel merito dell’altra rivendicazione afferente le aliquote dell’Imu e tagliando drasticamente il servizio di raccolta porta a porta». La proposta della riduzione del 24% non convince il movimento in quanto «il problema è l’aumento complessivo degli ultimi anni, in particolare quello del 2013 che aveva visto un incremento della tassazione del 68%». «A nostro avviso - si legge nel loro comunicato - bisogna incontrarsi in una nuova assemblea popolare, ragionare sulle proposte in campo e verificare se è possibile promuovere un nuovo sciopero, ma questa volta con un’altra parola d’ordine: dimissioni della Giunta Celentano e nuove elezioni».
Nemmeno per LiberaMente «questa Giunta merita di continuare ad amministrare la comunità». L'accusa è di «non dire la verità» e di «ingannare i siniscolesi». Il gruppo boccia la proposta di riduzione che «dal 24% si abbassa al 17%» in quanto le 200 mila euro prelevate dal bilancio «erano già tolte da prima» e, non essendo «tolti alla Derichebourg, graveranno sempre sulle nostre tasche perché poi ci mancheranno in altri servizi importanti». Per i consiglieri Coronas e Fronteddu ci sono tuttavia altre questioni aperte. Il riferimento è ai «432 mila euro di penalità trattenuti alla ditta», ai «300 mila euro derivanti dai maggiori introiti dovuti alla raccolta differenziata», ai «350 mila euro di risparmi dovuti al minor conferimento di indifferenziato (il 16%) a Tossilo», ai «140 mila euro di penalità che oggi non ci sono più», ai «soldi guadagnati dalla vendita del rifiuto che vanno alla Derichebourg e non al Comune». Da tutto ciò, afferma il gruppo, «non c'è nessun beneficio per i contribuenti».
Per Gianluigi Farris «si nche devent ghirare». La Giunta, per il consigliere di Idea Siniscola «non ha capito che la gente non ne può più della sua azione politica e amministrativa. E non ha capito che la sua proposta di riduzione, che non è del 24 ma del 22%, non è accettabile anche se dice che è “largamente soddisfatta”. Quelli di Celentano sono giochetti di parole. È ora che se ne vada».
La posizione del Comune è nota: «il Governo trasforma gli Enti locali in gabellieri e la regione ci penalizza (per una cifra che si aggira intorno ai 74 mila euro) rispetto agli altri Comuni che conferiscono in discarica».
Ma è altrettanto nota quella del Comitato: «Noi vogliamo una rivisitazione strutturale dell'appalto. Se loro applicano lo sconto del 35% sull'imponibile Tari, se ripristinano la tariffa Imu al 7,60% e se lasciano la Tasi invariata senza riduzioni del servizio, senza conseguenze per il personale e senza prelevare soldi da altre voci di Bilancio allora l'impegno è assolto. Se non riescono a soddisfare queste richieste dei cittadini devono prenderne atto e dimettersi». «Siamo felici - ha rimarcato Michele Mazzella - che la Giunta abbia preso in considerazione le nostre richieste, ma non ci sottovaluti».