Il Consiglio regionale ha approvato con 41 voti a favore (su 45 presenti) il Disegno di legge n° 134 che istituisce l'Ente di governo dell'ambito della Sardegna. L'organismo avrà le funzioni di programmazione e controllo nella gestione dell'acqua. Approvazione bipartisan con tre voti di astensione e uno contrario (l'ex assessore dell'Agricoltura Oscar Cherchi di Forza Italia). Del Comitato istituzionale d'ambito faranno parte, a titolo gratuito: il presidente della Regione (o un suo delegato); due componenti scelti tra i sindaci dei Comuni capoluogo di provincia; due scelti tra i sindaci dei Comuni con popolazione uguale o superiore a 10.000 abitanti; due scelti tra i sindaci dei Comuni con popolazione uguale o superiore a 3.000 abitanti e inferiore a 10.000. Inoltre, a seguito dell'emendamento proposto da Efisio Arbau (Sardegna vera), saranno quattro, anziché due, i componenti scelti dai sindaci dei Comuni sotto i 3.000 abitanti. Si allarga così la partecipazione dei primi cittadini dei piccoli centri, come auspicato dal Consiglio delle Autonomie locali.
Soddisfazione da parte del primo cittadino di Siniscola Rocco Celentano: «È una bella notizia, da oggi i sindaci avranno maggior peso, saranno protagonisti e porteranno meglio dentro l'Ente di governo le istanze dei cittadini».
Previste anche le conferenze territoriali, coincidenti con le attuali circoscrizioni elettorali e composte dai sindaci.
Per l'Assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda «la legge mette ordine nei rapporti tra Comuni e gestore e restituisce all'Ente di governo d'ambito, cioè i Comuni, le funzioni di programmazione e controllo, affronta il tema delle acque meteoriche e ripristina l'azione di governo per decidere ad esempio sulle tariffe».