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Adiconsum contro il conguaglio Abbanoa, il presidente Vargiu: «non regalate soldi non dovuti»

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Proseguono le azioni intraprese da Adiconsum contro Abbanoa; dopo il deposito cauzionale, a finire nel mirino dell'associazione è la richiesta di pagamento del conguaglio avanzata dal gestore idrico. Richiesta che graverebbe complessivamente per 106 milioni di euro sulle tasche dei sardi.
«Abbanoa li chiama partite pregresse 2005-2011 ma la sostanza non cambia: sta solo chiedendo ai sardi di pagare oggi i debiti che ha fatto tra il 2005 e il 2011 e questo non può farlo perché chi acquista un servizio ha diritto di conoscere costi e condizioni prima dell'acquisto» ha dichiarato ieri, come riportato dall'Ansa, il presidente nazionale Adiconsum Giorgio Vargiu durante una conferenza stampa tenutasi a Oristano. Il convegno ha visto la partecipazione degli avvocati Franco Dore e Luca Casula e di don Pietro Borrotzu, presidente dell'associazione Carta di Uri.
Vargiu si è rivolto agli utenti: «Non regalate soldi non dovuti ad Abbanoa e non pagate il conguaglio perché non è dovuto, non fate la domiciliazione bancaria perché correreste grossi rischi e non fate neanche reclamo, perché lo facciamo noi e il risultato vale per tutti gli utenti».
Le motivazioni legali e giuridiche sulle quali si baserebbe l'infondatezza delle richieste di pagamento sono state affrontate dagli avvocati Casula e Dore.
Contro il conguaglio, Adiconsum presenterà in settimana una richiesta di inibitoria al Tribunale di Nuoro (città nella quale è presente la sede legale di Abbanoa). È inoltre in fase di preparazione un' azione giudiziaria collettiva (non una class action, ha precisato l'associazione) davanti a tutti i tribunali sardi. Nelle parole di don Borrotzu, «L'acqua è un bene comune che non può essere trattato come una merce qualsiasi. Abbanoa dice che è disposta a trattare, ma fa la trattativa con la rivoltella carica sul tavolo». A conclusione l'appello - insieme al presidente di Adiconsum - alla Politica regionale affinché tuteli i cittadini.

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