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Zente Nova: «L’Amministrazione provveda ad incrementare e affiancare al Fondo Unico esistente ulteriori Fondi comunali»

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«Di fronte alla crisi economica ed occupazionale che investe il territorio e alle difficili condizioni di vita di decine di nostri concittadini che faticano ad arrivare alla fine del mese; di fronte all’assenza totale di una politica sociale comunale per i servizi agli anziani, ai bambini, ai disabili; di fronte all’immobilismo di una Giunta che, a maggior ragione perché c’è la crisi, non fa nulla e anzi indebolisce gli interventi sul sociale; di fronte a tutto questo, considerandolo settore strategico, Zente Nova chiede che i Servizi sociali comunali siano potenziati e messi nella condizione di funzionare per andare incontro alle istanze ed esigenze delle fasce più deboli della popolazione».

È l'introduzione all'ultimo documento del gruppo di opposizione rappresentato in Consiglio da Antonio Satta.

A seguito di una comparazione di dati, Zente Nova evidenzia che «il vicino Comune di Orosei, altro comune del Plus Baronia, destina ai Servizi sociali ben 450 mila euro di denaro in più da sommare al Fondo Unico. Siniscola zero». «Inoltre – si legge – al netto di progetti finanziati con fondi regionali, altra differenza che salta all’occhio è il servizio di Asilo nido comunale: Orosei per avere quel servizio destina 290 mila euro l’anno, mentre a Siniscola l’Asilo nido comunale è chiuso». Raffronto di dati anche in merito ai servizi per gli anziani: «Orosei ha stanziato oltre 60 mila euro nel progetto “Soggiorno anziani”, Siniscola un benemerito nulla». Sui progetti di inclusione sociale «il Comune di Siniscola ha fermi oltre 50 mila euro e non se ne capisce il perché».

Zente Nova tende a precisare che «a non funzionare sono le scelte politiche, certo non hanno colpa gli Uffici, i quali al contrario e probabilmente devono fare i salti mortali per barcamenarsi tra una crescita esponenziale degli interventi e i pochi fondi destinati dall’Amministrazione». Da qui le proposte: «Considerato il fatto che quest’Amministrazione (come pure le precedenti) spesso ha letteralmente buttato denaro pubblico in improbabili progetti senza alcuna ricaduta economica, men che meno sociale, nei prossimi giorni, protocolleremo le seguenti richieste» affinché «l’Amministrazione provveda ad incrementare e affiancare al Fondo Unico esistente ulteriori Fondi comunali».

Nel dettaglio: «200 mila euro per il Servizio civico (riservato a cittadini tra i 18 e i 65 anni privi di occupazione, consistente in una serie di interventi socio-assistenziali erogati in forma di contributo economico a seguito di attività, che per sintesi definiremo di pubblica utilità); 250 mila euro per la riapertura dell’Asilo nido comunale; 50 mila euro per l’assistenza economica immediata, ovvero per le emergenze crescenti di chi non riesce a fare la spesa e/o comprarsi la bombola del gas per cucinare. Inoltre, chiederemo che da subito si mettano in circolo gli oltre 50 mila euro di fondi già in Bilancio e destinati all’Inclusione sociale. Ovviamente, laddove previste, con graduatorie fatte nella massima trasparenza. E, in questo, confidiamo nella professionalità degli Uffici».

Infine, «per quanto riguarda anziani e disabili, per prima cosa chiederemo che siano destinate loro delle strutture comunali (pensiamo all’ex sede dei vigili Urbani di via Sassari, che è centrale, perciò funzionale) da adibire a centri di aggregazione sociale. Il nostro sogno è la creazione di un polo di aggregazione sociale intermodale e intergenerazionale, nel quale le dinamiche della socialità diventano il cardine di ogni iniziativa. Intervenire sul sociale significa dare servizi, certo. Ma, anche, creare occupazione».

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