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Farris: «impossibilitato ad assistere all'incontro di calcio de La Caletta dal blocco dei Barracelli»

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«Vorrei evidenziare una situazione vissuta in prima persona il giorno della sfilata carnevalesca di domenica nella frazione di La Caletta». Inizia così una lettera del consigliere Gianluigi Farris protocollata martedì 24 febbraio e indirizzata al sindaco e alla segretaria comunale.

Oggetto della missiva «l'impossibilità ad assistere all'incontro di calcio tra la squadra locale e l'Ovodda». «Arrivato all'ingresso del centro abitato, nei pressi del distributore di carburante, constatavo che la carreggiata era ingombra di carri che avrebbero dovuto sfilare di lì a poco e, quindi, non potendovi transitare, decidevo di fare inversione di marcia e di percorrere la bretella cosiddetta de S'Arenarju per poter quindi raggiungere lo stadio, ove alle 15.00 circa era previsto l'inizio della partita. Giunto in corrispondenza della rotatoria che interseca via Palermo, mi resi conto che una pattuglia dei Barracelli bloccava i veicoli in direzione La Caletta e che gli stessi venivano deviati nella direzione della bretella da me percorsa poco prima».

«Evidentemente - si legge nella lettera - per non creare problemi alla circolazione durante la sfilata dei carri allegorici, si era optato di deviare il traffico veicolare e di far percorrere un'alternativa per raggiungere il centro abitato della frazione. Per quanto mi riguardava, nella circostanza, il mio intento era di raggiungere lo stadio che si trova praticamente fuori dal centro abitato e quindi non avrei dovuto assolutamente percorrere le vie interessate dal transito della sfilata in questione. Nonostante ciò i Barracelli mi invitavano a non proseguire la marcia e a tornare indietro. Alle mie spiegazioni sul fatto che volessi assistere alla partita e che non vi erano altre alternative per raggiungere il campo sportivo, gli stessi insistevano nell'atteggiamento iniziale e nonostante le mie insistenze mi “ordinavano” di proseguire la marcia nella direzione indicata».

Farris, che oltre ad essere consigliere comunale è anche il responsabile locale della Protezione civile, ribadisce di «non avere nulla contro i Barracelli» rimarcandone l'«utilità sociale», «ma il comune buonsenso che dovrebbe alloggiare in qualsiasi individuo (a maggior ragione in chi indossa una divisa), in quella occasione è sicuramente venuto a mancare». «In quella situazione - ha ribadito “Tardelli” - si sono venute a trovare più persone alle quali è stato imposto di non poter partecipare ad un evento per il quale è venuto a mancare, come logica conseguenza, un introito economico che sicuramente ha la connotazione di “indispensabile” per la sopravvivenza di una squadra che milita in prima categoria». «Chiedo cortesemente - ha concluso Farris - di sapere chi ha disposto l'uso dei Barracelli, chi avrebbe dovuto curare l'aspetto logistico al quale sono stati preposti e come mai chi avrebbe dovuto coordinarli non era presente e non ha indicato loro un metodo da seguire per creare meno disagi possibili cittadini in transito».

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