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Immobili nel territorio comunale, emessa ordinanza contro «degrado e incuria»

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Emessa l'ordinanza comunale contenente le «disposizioni finalizzate al contrasto di situazioni di degrado ed incuria di immobili ad uso residenziale, commerciale, artigianale o di servizio a tutela della sicurezza e della vivibilità urbana».
«Nel centro storico di Siniscola e, più in generale, in tutto il territorio comunale - si legge nelle motivazioni contenute nella premessa - sono sempre più numerosi gli immobili a destinazione residenziale che da svariati anni non vengono occupati dalle famiglie e gli immobili a destinazione commerciale e di servizio nei quali non viene esercitata alcuna attività».
«Questa situazione - si legge ancora nella premessa - riguarda sempre più numerose strade del centro urbano, dove vi sono immobili inutilizzati con spazi rientranti o protetti da serrande forate dove l'intercapedine tra queste e la porta d'ingresso diventa ricettacolo di sporcizia e rifiuti vari, causando, oltre a gravi problemi di sicurezza e di igiene pubblica, un forte degrado estetico che di questi fabbricati ubicati in determinate vie o piazze trafficate dai giovani, vengono utilizzati come rifugio temporaneo o nascondiglio per attività illecite quali spaccio di sostanze stupefacenti».
L'amministrazione ha quindi posto una serie di obblighi nei confronti dei «soggetti proprietari o titolari di diritti reali di godimento o conduttori di immobili a qualsiasi destinazione urbanistica adibiti».
Entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell'Ordinanza (26 febbraio), gli interessati dovranno: «garantire l'efficace chiusura degli immobili inutilizzati, pulire le saracinesche, togliere i rifiuti accumulatisi o gettati attraverso gli interstizi dei serramenti all'interno dell'immobile e pulire gli spazi rientranti rispetto al filo della facciata prospiciente la pubblica via; sostituire i pluviali o elementi aggettanti danneggiati prospicienti la pubblica via che possano arrecare pregiudizio all'incolumità pubblica ed alla sicurezza urbana; eliminare le infrastrutture e le reti tecnologiche, elettriche, idriche, fognarie e telefoniche dismesse e/o non conformi alle norme di sicurezza di cui alla legislazione vigente; oscurare le vetrine attraverso modalità e materiali (tipo carta o cartoncino di colore neutro omogeneo, chiaro) tali da rispettare il decoro estetico delle vie e comunque di tenere pulite le vetrine stesse, conservandole libere (sia all'esterno che all'interno) da affissioni di manifesti, volantini, fogli di giornali e simili, post-it, annunci ed avvisi vari, anche se fatti da terzi con o senza fine di lucro, fatta eccezione per le eventuali comunicazioni di trasferimento dell'attività in altro luogo o dell'offerta in vendita o locazione dell'immobile o del fondo».
Entro «90 giorni dalla cessazione dell'attività» si dovranno invece «rimuovere le insegne degli esercizi cessati, con ripristino dello stato presistente».
Scaduto il termine previsto, il Comune «darà corso all'intervento sostitutivo a spese dei soggetti inadempienti». Previste anche sanzioni amministrative.

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