Sabato mattina sono stati i ragazzi dello “Spazio 36”, frequentanti le varie scuole superiori di Siniscola, a portare solidarietà ai cittadini che da giovedì occupano l'aula del Consiglio comunale. La loro presenza ha fatto sì che si desse vita ad un'assemblea volta ad unire le istanze delle giovani generazioni a quelle di chi, da tre mesi a questa parte, combatte contro il caro tasse. «Disoccupazione», «opportunità», «necessità delle spinte dal basso» sono stati i concetti chiave intorno ai quali si è sviluppata tutta la discussione. «Usciamo da anni di apatia - ha dichiarato un attivista dello Spazio 36 -, ora è il momento di dare il nostro contributo alle lotte sociali anche uscendo dalla logica dello studentismo. Dobbiamo unire le vertenze, anche se è vero che la presenza giovanile non è costante come vorremmo».
Domenica mattina è stata la volta di Don Orunesu: «Intervengo per dire la mia in merito alla situazione socio politica che si è creata a Siniscola. Parlo della realtà e dell'interesse sociale dei cittadini che hanno dei diritti e dei doveri da rispettare affinché si possa realizzare in pieno la dignità dell'uomo». «In questo momento difficile – ha dichiarato il sacerdote – la Parrocchia vuole stare vicina alle nostre case, alle nostre famiglie e ai nostri problemi. Coraggio, non abbiate paura, ce la possiamo fare, insieme, con il dialogo, con il rispetto reciproco, con il servizio vicendevole, facendo tutti le cose giuste. E quando la giustizia non dovesse essere sufficiente sappiate che possiamo raggiungere il bene comune con l'amore e con la misericordia».
Oggi è stato il Movimento disoccupati siniscolesi (gruppo Facebook nato di recente) ad aggiungere il proprio “basta!”. «Basta con le tasse esageratamente elevate; basta con il menefreghismo di chi ci amministra e basta con la disoccupazione che affligge e strema gran parte della popolazione». «Lotteremo accanto al resto della popolazione - hanno aggiunto due esponenti dell'Mds - per la stessa battaglia. E per tante altre ancora se ce ne sarà bisogno, perché abbiamo finalmente capito che insieme possiamo farcela».
In serata si è esibito il coro polifonico "Santa Lucia" con l'inno antifeudale "Su patriotu sardu a sos feudatarios".
Anche alcuni abitanti di Lupareddu hanno affisso uno striscione per portare a conoscenza la loro situazione: «Abbiamo problemi di illuminazione e di fognature. Siamo inoltre senza strade asfaltate».