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Cumuli di rifiuti abbandonati, le proteste di cittadini e opposizioni

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Il prezioso contributo dei cittadini siniscolesi al raggiungimento di un alto livello di raccolta differenziata è oramai noto a tutti. Tuttavia, scenari con cumuli di rifiuti abbandonati si presentano periodicamente. Ad esempio, nei pressi della centralissima piazza Puxeddu (nel tratto di strada che la collega con via Gramsci) è tutt'ora possibile imbattersi in diversi sacchi di immondizia presenti da alcuni giorni. Non è mancata l'indignazione di numerosi cittadini virtuosi, come è anche dimostrato dai vari commenti sui social network posti in coda a foto e video. Le opposizioni hanno collegato l'accaduto alle questioni occupazionali interne alla San Germano.

«La notizia – è quanto scritto in un comunicato dei Consiglieri Satta, Farris e Fronteddu - è che la ditta assumerà gli stagionali part-time, come pure part-time ha assunto a tempo indeterminato alcuni dipendenti (auspichiamo che ciò sia stato fatto rispettando il diritto di precedenza afferente l’anzianità di servizio di cui all’art. 11 del CCNL). La domanda è: possibile si assuma il personale part-time se il territorio è un ricettacolo di mondezza in bella mostra? Al netto del disservizio, immaginiamo poi che gli operai stagionali siano arrivati alla conclusione che la riduzione oraria sia “colpa” della protesta contro il caro rifiuti; “colpa” dell’Opposizione; “colpa” del Comitato dei cittadini che l’ha promossa; “colpa” della grande maggioranza dei siniscolesi, evidentemente, poiché alla fine è un intero Paese che ha reagito contro una pressione fiscale comunale da record. Detto questo, è facile prevedere la strumentalizzazione della disperazione di coloro che sono precari e/o disoccupati».

Sulla rimodulazione del servizio, le minoranze sostengono che «la Giunta ha ridotto i costi dell’appalto su voci che di fatto non minano il carico di lavoro e che, dunque, non dovrebbero incidere sui livelli occupazionali “storici”». A tal proposito sono state citate le dichiarazioni degli assessori Lucio Carta («così facendo salvaguarderemo il livello occupazionale»), Marcello Dadea («questa nuova rimodulazione è migliore della prima, la quale, fatta frettolosamente, incideva pesantemente sui passaggi della frazione umida») e Danila Pusceddu («siamo riusciti a trovare un accordo con l'azienda, la prima proposta non andava bene in quanto intaccava il personale e la qualità del servizio») espresse durante la conferenza stampa del 23 marzo scorso.

«Cosa altro aggiungere - queste le conclusioni - all’evidenza? L’evidenza di un disservizio, ancora attualmente pagato salato, del quale non si vedono le ricadute positive. L’evidenza di strumentalizzare la rimodulazione a danno delle maestranze, dei lavoratori, così da ottimizzare il proprio margine di profitto. L’evidenza della necessità di continuare la battaglia contro il caro tasse e per un servizio efficiente. L’evidenza della necessità da parte dei lavoratori precari e non di organizzare il sindacato in azienda, contro eventuali soprusi e per l’affermazione dei propri diritti».

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